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Turismo nella regione Adriatico-Ionica, esperti da sette Paesi a Macerata

Turismo nella regione Adriatico-Ionica, esperti da sette Paesi a Macerata
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Il 15 e il 16 settembre l’Università di Macerata diventerà luogo di incontro e confronto tra i principali attori internazionali del turismo sostenibile nell’area della Macroregione Adriatico Ionica. Si svolgerà in quei giorni il workshop “Migliorare il turismo sostenibile nella regione Adriatico-Ionica. Il ruolo delle Università e dei partenariati pubblico-privati” (“Enhancing Sustainable Tourism in Adriatic-Ionian Region. The role of Universities and Public-Private Partnerships”) con il patrocinio di Ministero per i Beni e le attività culturali, Regione Marche, Ambasciate di BosniaErzegovina, Croazia, Grecia, Serbia e Slovenia.

L’evento vuole contribuire alla definizione della visione e delle politiche in tema di turismo sostenibile, ovvero uno dei quattro pilastri della strategia europea per la Macroregione Adriatico-Ionica (Eusair), anche con riferimento alla valorizzazione dei beni culturali e allo sviluppo di una economia basata sulla cultura.

Il programma è stato presentato oggi dal rettore Luigi Lacchè, dal direttore del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo Michele Corsi, dal direttore del Dipartimento di Scienze politiche e rettore eletto Francesco Adornato, dai docenti componenti del comitato organizzatore Alessio Cavicchi e Andrea Caligiuri, da Alberto Monachesi di Tipicità e Annalisa Franceschetti della Camera di Commercio.

La conferenza prevede tavoli tematici e opportunità di collaborazione per le aziende innovative nell’ambito del turismo e delle industrie culturali e creative. Il convegno sarà aperto il 15 settembre alle 10 nell’Aula Magna dell’Ateneo da una tavola rotonda che coinvolgerà gli attori istituzionali: rappresentanze diplomatiche, ministeri, organi della governance della Macroregione, autorità regionali. Il programma completo è disponibile sul sito www.unimc.it/sustour-eusair.

Saranno oltre 100 i relatori per sette Paesi coinvolti (Italia, Croazia, Grecia, Slovenia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia), cinque sezioni di dibattito scientifico e altrettanti focus sulle start up, il turismo rurale, i progetti europei in corso e sul caso Tipicità. I numeri danno solo un’idea della portata di un evento che fa della “co-creazione” la sua parola d’ordine.

La contemporanea presenza di ricercatori, rappresentanti di enti territoriali, come l’Associazione Gal Marche (Gruppi di Azione Locale), e di start up innovative nel settore delle industrie culturali e creative permetterà di studiare possibili consorzi in vista di futuri bandi europei. Si illustreranno le strategie per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, anche attraverso l’analisi di iniziative come il tour virtuale della città di Xaghra a Malta o il turismo sportivo “lento” sulla costa romagnola; le politiche del turismo e l’impiego delle tecnologie informatiche per la comunicazione; il turismo marittimo e costiero e le possibilità di coinvolgimento dei parchi naturali interni; i processi partecipativi nel management e nel turismo culturale, attraverso esempi come il caso di Matera, proclamata capitale della cultura per il 2019, o i progetti per ripensare Recanati come un museo all’aperto; la valorizzazione di parchi archeologici e musei, anche attraverso la digitalizzazione del patrimonio culturale.

Per l’occasione saranno presentati importanti progetti di ricerca finanziati a livello europeo: WellFood, seguito, tra gli altri, dalla Camera di Commercio di Macerata e dalla Regione Marche nell’ambito del programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico, si prefigge di mappare i prodotti tipici da un punto di vista sensoriale, creando poi un’app per renderli fruibili ai turisti; Alhtour, di cui è capofila Unimc, è incentrato sulle tecnologie applicate al turismo sostenibile per gli anziani.

L’Eusair, nata nel 2014, è la terza Strategia macro-regionale – uno strumento di cooperazione previsto dall’Unione Europea – dopo quella del Baltico e del Danubio, la prima con una percentuale elevata di paesi extra-UE: oltre a Italia, Slovenia, Croazia, Grecia, sono interessati anche Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro ed Albania.

Per l’Italia, sono coinvolte le regioni di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Lombardia, Umbria e le Provincie autonome di Trento e Bolzano. La strategia riguarda le opportunità dell’economia marittima: “crescita blu”, trasporti terra-mare, connettività in campo energetico, protezione dell’ambiente marino e turismo sostenibile. Questi settori sono destinati a svolgere un ruolo cruciale per la creazione di posti di lavoro e il rilancio dell’economia.

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