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Vittorio Sgarbi e gli “imperdibili” tesori di Macerata

Vittorio Sgarbi e gli “imperdibili” tesori di Macerata
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Vittorio Sgarbi è stato accolto da un Teatro Lauro Rossi gremito per assistere alla lezione su “I tesori di Macerata”, uno degli eventi previsti dal programma di Panorama d’Italia.

Presentato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè, Sgarbi ha esordito dichiarando che “la provincia di Macerata è una delle più belle d’Italia”. Già sindaco di San Severino Marche e per aver curato e seguito varie iniziative e mostre, tra cui quella in corso ad Osimo, da marchigiano d’adozione ha ricordato il suo impegno contro la bruttezza e la deturpazione.

“Quando ero sindaco di San Severino Marche volevano fare una bretella di collegamento con Tolentino, la distanza è minima e gli abitanti delle due città si odiano – ironizzando sulle rivalità di campanile -, per fortuna sono riuscito a impedirlo. È possibile che in Italia ci siano sempre dei dementi pronti a distruggere il meraviglioso paesaggio del nostro paese?”.

Tante sono le belle realtà del territorio di Macerata, ha sottolineato Sgarbi, con opere di autori importanti, da Lorenzo Lotto a Carlo Crivelli, Recanati è la patria di Leopardi, il più grande poeta italiano dopo Dante. La città è ricca di monumenti che non sono conosciuti come meriterebbero a cominciare dallo Sferisferio, un teatro antico quanto moderno “un luogo unico, la seconda arena di Verona italiana”.

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Il viaggio nei tesori maceratesi ha quattro “imperdibili”: appunto lo Sferisterio “invenzione formidabile, unico caso in cui l’arena è più famosa del duomo”; palazzo Buonaccorsi “uno dei musei più belli d’Italia”; le opere dei Crivelli, descrivendo la Madonna con bambino di Carlo Crivelli alla pinacoteca comunale; le opere di Ivo Pannaggi, presenti nei musei di palazzo Buonaccorsi e di palazzo Ricci.

Su Pannaggi e la particolarità del Futurismo maceratese si è soffermato e ha ricordato la casa a Esanatoglia progettata dall’artista con “l’unico esempio di stanze futuriste in Italia”.

Sgarbi delinea anche un forte legame tra Venezia e le Marche, una sorta di scuola di pittura veneto-marchigiana: “Lorenzo Lotto è veneziano come Crivelli e non riesce a emergere in patria per la presenza ingombrante di Tiziano e così accade a Crivelli con Bellini”. Nelle Marche, invece, hanno trovato apprezzamento e ospitalità.

“Le Marche hanno una vitalità straordinaria – dice Sgarbi – Macerata e la sua provincia ancora di più. Recanati è un centro dello spirito, qui vive la spiritualità di Leopardi che si fonde con questa pittura”.

Rivela a questo punto di aver concepito “un’ipotesi di mostra: sei dipinti di Lorenzo Lotto nelle stanze della casa di Leopardi per tentare di mettere insieme le due anime”.

A Recanati c’è “la più bella Annunciazione che sia mai stata dipinta da Lotto. La Madonna dà le spalle all’angelo e le mani sembrano respingerlo come fosse uno scocciatore”. E poi c’è un altro capolavoro il Polittico di Recanati e la sua pietà “di una potenza straordinaria” così come lo sono l’Abbazia di San Claudio con le torri cilindriche e l’Abbazia di Santa Maria di Rambona a Pollenza.

“Non si può non immaginare un percorso turistico e culturale che non tocchi le Marche: qui arrivano – conclude Sgarbi – i pittori più grandi, toscani, veneti, umbri arricchiscono l’arte di questa regione in cui tutta l’Italia è rappresentata, è uno spirito universale di cui Macerata è una capitale viva e pulsante”.

Non sono mancati, con Sgarbi, aneddoti e momenti polemici durante la serata. In particolare, ha suscitato il clamore del pubblico il riferimento ad Ancona: città “che non è consapevole di esistere, sono 80 anni che non dà segni di vita”.

Il direttore Mulè ha chiuso l’incontro e, avendo visto la presenza di molti giovani e sentito le qualità descritte, ha salutato gli intervenuto dicendo che “Macerata è una città con un grande futuro davanti”.

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