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Truffe Superbonus, Finanza e Carabinieri eseguono 7 arresti

Truffe Superbonus, Finanza e Carabinieri eseguono 7 arresti
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Un’ operazione congiunta Guardia di Finanza e Carabinieri di Macerata ha smantellato un’organizzazione dedita alle truffe sul Superbonus 110%.

Ammontano a circa 4,8 milioni di euro i crediti fittizi individuati, per i quali sono state eseguite 7 misure cautelati con il sequestro del profitto dei reati contestati.

A illustrare quanto avvenuto, in una conferenza stampa nella sede delle Fiamme Gialle di Macerata, sono intervenuti il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Nicola Candido, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Ferdinando Falco, il comandante del Reparto Operativo CC di Macerata colonnello Massimiliano Mengasini e il comandante della Tenenza di Camerino sottotenente Elia Mascolo.

La sinergia operativa è nata dall’attività dei Finanzieri della Tenenza di Camerino, che stavano indagando su presunte truffe in materia di superbonus 110%, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Macerata, che avevano già in corso indagini anche tecniche per i reati di estorsione e minaccia.

Ciò ha permesso di scoprire un’associazione per delinquere che praticava truffe in materia di bonus edilizi (sismabonus ed  ecobonus).

L’operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e denominata 110% PLUS, ha portato quindi all’esecuzione di misure cautelari personali coercitive, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, nei confronti di 7 persone, di cui 2 in carcere e 5 agli arresti domiciliari.

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Col. Massimiliano Mengasini, col. Nicola Candido, proc. Giovanni Fabrizio Narbone, col. Ferdinando Falco, s.ten. Elia Mascolo

Guardia di Finanza e Carabinieri hanno anche dato seguito al decreto di sequestro preventivo, emesso dallo stesso G.I.P., delle quote sociali di due società, dei crediti monetizzati e proventi di riciclaggio per oltre € 2.750.000, nonché di numerosi immobili, ritenuti profitto degli illeciti ipotizzati.

Dalle prime ore di ieri, decine di Finanzieri e Carabinieri hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal Giudice nei Comuni di Tolentino, Civitanova Marche, Martinsicuro e Falconara Marittima.

Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari, sono state eseguite numerose perquisizioni personali e domiciliari, con sequestro di 10 fabbricati, 12 terreni, 4 autovetture, orologi di lusso, oggetti preziosi e di valore, denaro contante e 1 assegno di circa 30 mila euro, nonché ulteriore materiale utile alle indagini.

I reati per cui si procede vanno dal trasferimento fraudolento di valori al riciclaggio, all’autoriciclaggio, all’associazione per delinquere e altri ancora.

In carcere sono finiti il ritenuto capo dell’organizzazione, un imprenditore di 31 anni residente a Tolentino, e un professionista di 66 anni residente a Martinsicuro.

Gli arresti domiciliari sono stati disposti per la madre, la moglie e la sorella del presunto capo dell’organizzazione, tutte residenti a Tolentino, e per due professionisti, anch’essi residenti a Tolentino, uno dei quali risultava già radiato dal proprio albo professionale.

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Le indagini, basate anche sull’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario di colpevolezza, in cui l’organizzazione si avvaleva di proprie società e di esperti professionisti per certificare lavori di ristrutturazione, eccedenti il reale valore di quelli effettivamente eseguiti.

Generalmente i lavori avevano in oggetto il miglioramento energetico e l’adeguamento antisismico, che consentivano di accedere ai benefici statali “ecobonus” e “sismabonus rientranti nell’agevolazione del “superbonus 110%”, in cui i valori degli appalti e i computi metrici venivano gonfiati.

Le fatture emesse nei confronti dei committenti dei lavori, risultati spesso ignari, venivano inserite nel portale dell’Agenzia delle Entrate, con i visti di conformità apposti indebitamente da un professionista abilitato.

In questo modo si poteva poi cedere i crediti e ottenerne la monetizzazione, che al momento risulta essere di oltre 2,6 milioni di euro.

Dalle indagini effettuate è stato possibile accertare che parte dei proventi dell’attività illecita è stata riciclata o autoriciclata in acquisti di appartamenti e beni di valore (gioielli, diamanti, orologi, ecc…).

La stretta collaborazione tra Guardia di Finanza e Carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata, ha permesso di interrompere il protrarsi di una rilevante frode nel settore delle agevolazioni fiscali connesse agli interventi edilizi, assicurando il recupero di quanto illecitamente conseguito, a tutela di operatori e cittadini onesti che rispettano le regole.

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