Home Spettacolo San Severino Marche, Giorno della Memoria al cinema con “Il labirinto del silenzio”

San Severino Marche, Giorno della Memoria al cinema con “Il labirinto del silenzio”

San Severino Marche, Giorno della Memoria al cinema con “Il labirinto del silenzio”
61
0

I Teatri di Sanseverino e la direzione del cinema San Paolo giovedì 26 e venerdì 27 gennaio propongono il film “Il labirinto del silenzio”, in occasione del Giorno della Memoria, al Teatro Italia con ingresso gratuito e spettacolo unico alle ore 21.

Il 27 gennaio del 1945 i cancelli di Auschwitz furono abbattuti e il mondo scoprì l’orrore compiuto dall’uomo contro l’uomo. Memoria da tenere viva, anche con un film, perché “Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”, contro ogni forma di intolleranza e ogni genere di discriminazione.

La pellicola di Giulio Ricciarelli, già selezionata per la candidatura al Premio Oscar come miglior film straniero e candidato al Nastro d’Argento come miglior regista esordiente, racconta di Johann Radmann, giovanissimo procuratore della neonata Repubblica Federale Tedesca che solitamente è incaricato a risolvere casi di infrazioni stradali. Dopo i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale, nessuno vuole ricordare i tempi del regime nazionalsocialista. Un giorno il giovane procuratore si imbatte in alcuni documenti portati dal giornalista Thomas Gnielka che aiuteranno a dare, successivamente, il via al processo contro il professore Schulz, che ha prestato servizio ad Auschwitz e continua ad insegnare nella scuola elementare locale, nonostante le disposizioni di legge che vietavano la presenza di ufficiali SS nell’amministrazione dello Stato. Sul caso si solleva un notevole interesse e Radmann, con l’appoggio del procuratore generale Fritz Bauer, decide di espandere la ricerca indagando su tutte le persone che hanno prestato servizio come SS e hanno commesso dei crimini di guerra. Durante una festa organizzata da Gnielka, Radmann ha l’occasione di conoscere varie persone che avranno un peso nella sua vita. Incontra Marlene Wondrak, un’ex imputata in un processo da lui svolto tempo prima, di cui si innamora, e Simon Kirsch, un sopravvissuto ebreo, il quale ha conservato in una valigia dei documenti riservati sui nomi di alcuni dei soldati delle SS che prestavano servizio ad Auschwitz. Radmann e Gnielka entrano in possesso di questi documenti contro il volere di Simon Kirsch. Per attribuire agli ex soldati tedeschi la giusta sanzione, il giovane avvocato inizia ad interrogare gli ebrei sopravvissuti. Uno di essi è proprio Simon Kirsch, che titubante racconta del medico delle SS Josef Mengele, detto anche “dottor morte”, il quale prestava servizio ad Auschwitz e aveva fatto delle piccole figlie di Simon le cavie per i suoi esperimenti.

Venuti a conoscenza dei fatti, Radmann e Gnielka iniziano a dargli la caccia. Durante la ricerca Radmann e Gnielka riescono a far arrestare alcuni degli ex ufficiali delle SS come Fritzsch, l’aiutante di campo di Rudolf Höss, primo comandante del campo di concentramento di Auschwitz, e Robert Mulka, suo aiutante.

Mentre le indagini procedono con difficoltà, Radmann viene a sapere da sua madre che anche suo padre era un ufficiale del partito nazista. A ciò si aggiunge la notizia che Simon Kirsch è in ospedale per le pessime condizioni di salute, e insieme Gnielka gli fa una visita. Però dopo aver lasciato l’ospedale, Radmann ascolta la confessione di Gnielka, anche lui da giovane soldato nazista, e in forza ad Auschwitz; così litiga anche con lui.

Radmann entra in una forte crisi di coscienza con tutte queste tristi notizie, finendo anche per rompere il suo fidanzamento con Marlene Wondrak, consegna le sue dimissioni da procuratore per andare a lavorare presso uno studio di un famoso avvocato di Francoforte.

Ma presto si rende conto che non può abbandonare l’indagine al punto in cui è arrivato e si reca dal procuratore Fritz Bauer a ritirare le sue dimissioni. Riprende di nuovo le indagini.

Simon Kirsch, viste le sue pessime condizioni di salute, chiede ai due amici Randmann e Gnielka, di andare ad Auschwitz al suo posto e recitare il Kaddish per le sue figlie morte. I due accettano e in questa occasione da soli davanti al campo di concentramento riescono a chiarirsi.

Ritornati a Francoforte nel 1963 inizia il processo di Francoforte (o Secondo Processo di Auschwitz) che durerà fino al 1965.

(61)

LEAVE YOUR COMMENT