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Rotary Club, il terremoto raccontato dal sindaco di Ussita Marco Rinaldi

Rotary Club, il terremoto raccontato dal sindaco di Ussita Marco Rinaldi
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In occasione dell’ultima riunione del Rotary Club di Macerata, che ha promosso un interclub allargato agli altri Rotary del territorio, sono stati ospiti dei rotariani il sindaco di Ussita Marco Rinaldi e Alberto Cecchini, rappresentante della Rotary Foundation presso la Fao, il quale ha tenuto una relazione sul tema “Il Rotary oggi: tra network professionali e impegno umanitario”.

Il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, dopo aver sottolineato di essere un sognatore (“se non si sogna non si crea nulla!”), ha voluto lanciare un segnale di speranza pur sottolineando che “essendoci trovati nell’epicentro del sisma, a Castelsantangelo, Ussita e Visso abbiamo vissuto l’apocalisse. Quando si parla di terremoto vi dico che nell’epicentro esso ha la T maiuscola”.

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“Prima che arrivi il sisma – ha spiegato – si sente il boato e in quel momento hai già il cuore in gola. E’ ben diverso il terremoto all’epicentro rispetto a quello percepito a 20 o 40 chilometri di distanza”

Ha poi comunicato, con soddisfazione, che il Governo ha accettato il concetto che “le seconde case dei Sibillini non sono le seconde case di Rimini perché da noi esse rappresentano l’eredità dei nonni e degli antenati che hanno lasciato lì un pezzo del loro cuore”. Si calcola che le seconde case siano 2.300. Il sindaco ha poi aggiunto di aver chiesto al Governo di “sospendere il fondo di solidarietà perché i soldi devono rimanere nel territorio”.

Ha quindi sottolineato che è di estrema urgenza far ripartire l’economia altrimenti il territorio rimarrà degradato e si rischia la desertificazione. “Inutile rifare le case – ha detto – se la gente non può riprendere il lavoro. Nel 1997 fu fatto il miglioramento sismico e non l’adeguamento sismico. Oggi dobbiamo salvare la forma ma badiamo alla sostanza. Infatti bisogna fare un salto di qualità con l’utilizzo di materiali leggeri e con criteri moderni. Non rimettiamo in campo il vecchio sistema dello scuci e cuci”.

“Il nostro territorio è bellissimo – ha continuato Rinaldi – ma anche l’Ente parco deve darci una mano: non deve essere solo il Parco dei no e dei divieti. Mi aspetto soprattutto una pianificazione territoriale per tutelare il primario, il terziario e il turismo discutendone con tutte le componenti sociali e istituzionali. Tutti gli enti e le associazioni debbono collaborare ad elaborare il piano territoriale”.

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