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Papa Francesco rilancia il ruolo di Loreto nella Chiesa

Papa Francesco rilancia il ruolo di Loreto nella Chiesa
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Papa Francesco, nel volo in elicottero da Roma verso Loreto, non ha dimenticato le popolazioni terremotate. Ha sorvolato le alcune delle zone colpite dal sisma e ad Amandola l’elicottero si è abbassato fino a pochi metri dal suolo del campo sportivo, permettendo alle centinaia di persone presenti di intravvedere chiaramente il Papa e i segni della sua benedizione. Tra lo sventolio di bandiere gialle, gli alunni delle scuole si sono disposti formando un “ciao”, salutando il Pontefice.

A Loreto Papa Francesco è atterrato alle 9, a Montorso. Quindi la visita alla Santa Casa e la celebrazione della messa, cosa che non succedeva per un papa da 162 anni, con Pio IX. Il santuario mariano più antico del mondo, dove si trova la casa di Maria a Nazareth, secondo la tradizione portata e ricostruita sul colle marchigiano, in epoca moderna ha ricevuto la storica visita nel 1962 di Giovanni XXIII (prima volta di un pontefice fuori da Roma dopo l’Unità di Italia), quelle del particolarmente devoto Giovanni Paolo II, poi di Benedetto XVI nel 2007 e nel 2012.

Nella piccola cappella, il papa ha celebrato da solo la messa e al termine si è appoggiato sull’altare con l’immagine della Madonna nera per firmare l’esortazione post-sinodale dedicata ai giovani, una lettera intitolata “Christus vivit – Cristo vive” (documento che verrà pubblicato il 2 aprile), consegnandola infine a monsignor Fabio Dal Cin, l’arcivescovo delegato di Loreto. Prima di uscire ha lasciato sull’altare il suo dono, una rosa d’oro.

Per recarsi sul sagrato a incontrare le 10mila persone convenute in piazza della Madonna, Papa Francesco ha attraversato la basilica, incontrando e salutando gli oltre 600 ammalati accolti tra le navate. Simpatico e umano gesto del Papa, avvertito di un bimbo che piangeva perché non lo aveva salutato, è tornato indietro e lo ha abbracciato. In sagrestia ha voluto passare alcuni minuti con la comunità dei Cappuccini che con impegno opera nella Santa Casa.

Il Papa è arrivato in piazza accompagnato da sei bambini che si sono seduti accanto a lui. Accolto calorosamente dai fedeli, dopo il saluto dell’arcivescovo Dal Cin, Papa Francesco ha iniziato il suo discorso con al centro i giovani, la famiglia e un ruolo importante per Loreto.

“Penso a Loreto – ha detto il Pontefice – come a un luogo privilegiato dove i giovani possono venire alla ricerca della propria vocazione, alla scuola di Maria. Un polo spirituale a servizio della pastorale vocazionale”.

Il Papa annuncia il rilancio del Centro “Giovanni Paolo II” a servizio della Chiesa in Italia e a livello internazionale, in continuità con le indicazioni emerse dal Sinodo. Un luogo, ha spiegato, dove i giovani e i loro educatori possono sentirsi accolti, accompagnati e aiutati a discernere. Di qui la sua richiesta ai Frati Cappuccini, lodati per il loro impegno nelle confessioni, “di estendere l’orario di apertura della Basilica e della Santa Casa durante la tarda serata e l’inizio della notte quando ci sono gruppi di giovani che vengono a pregare e a discernere la loro vocazione. Il Santuario della Santa Casa di Loreto, anche a motivo della sua collocazione geografica al centro della Penisola, si presta per diventare, per la Chiesa che è in Italia, luogo di proposta per una continuazione degli incontri mondiali dei giovani e della famiglia. È necessario, infatti, che all’entusiasmo della preparazione e celebrazione di questi eventi corrisponda poi l’attualizzazione pastorale, che dia corpo alla ricchezza dei contenuti, mediante proposte di approfondimento, di preghiera e di condivisione”.

L’esperienza di Maria, ha continuato il Pontefice, indica “che famiglia e giovani non possono essere due settori paralleli della pastorale delle nostre comunità, ma devono camminare strettamente uniti”.

Infine, il Papa ha parlato degli ammalati: “La malattia ferisce la famiglia e i malati devono essere accolti dentro la famiglia. Per favore non cadiamo nella cultura dello scarto che viene proposta da molteplici colonizzazioni ideologiche”.

La casa e la famiglia per il Papa “sono la prima cura del malato nell’amarlo, sostenerlo, incoraggiarlo e prendersene cura. Ecco perché il santuario della Santa Casa è simbolo di ogni casa accogliente e santuario degli ammalati. Da qui invio ad essi, tutti, ovunque nel mondo, un pensiero affettuoso”.

Recita dell’Angelus e campane sciolte e a distesa, a Loreto e contemporaneamente in tutte le Marche.

Su una mini-papa-mobile ha poi compiuto il giro tra i fedeli festanti, uscendo anche dalla piazza fino in fondo a via Sisto V, dove erano altre migliaia di persone.

Conclusione nel Palazzo Apostolico, con un pranzo insieme ai vescovi delle Marche. Nel menù risotto asparagi e guanciale, vitello con patate e fave, dolce al cioccolato, macedonia e caffè. Gli studenti dell’istituto alberghiero di Loreto hanno regalato al Papa un dolce tipico che avevano preparato.

Papa Francesco è ripartito per Roma intorno alle 14.

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