Musicultura: chiuse le audizioni live. Concerto dei finalisti il 9 aprile
Paolo Jannacci, ospite d’onore nel terzo week end delle audizioni live di Musicultura, ha letteralmente rapito il numeroso pubblico della Filarmonica con una magistrale esibizione pianistica incantando i presenti con “Parigi“ di Paolo Conte, “Come e’ difficile” di Luigi Tenco e con “Musical” dell’indimenticabile papa Enzo Jannacci, uno dei più grandi artisti italiani di sempre, una canzone che Paolo convinse il papà a pubblicare dopo ripetute insistenze.

A chiudere l’esibizione tra gli scroscianti e infiniti applausi del pubblico “L’Armando”. Jannacci ha poi speso parole bellissime per Musicultura, “una vetrina per tanti giovani talenti, un patrimonio della cultura italiana. E’ importante che ci siano persone che si impegnano per tenere in vita e rafforzare quella che è una vera e propria oasi protetta della canzone d’autore e io li ringrazio per questo”.
La maratona musicale dell’ultima tre giorni di audizioni live di Musicultura 2016 ha visto sfilare sul bollente palcoscenico maceratese i sedici concorrenti finali:
Simone Cicconi (Macerata), Giulia Olivari (Bologna), Flavio Secchi (Cagliari), Evol (L’aquila)Giulia Catuogno (Palermo), Jonny Blitz (Campobasso / Roma), Roberto Ribuoli (Pesaro Urbino), Marco Panetta (Roma), Francesca Romana Perrotta (Cesena), Emanuele Colandrea (Benevento / Latina) , Paolo Jlaceli (Torino), Lontano Da Qui (Roma / Livorno) , Alia (Bergamo), Gianfrancesco Cataldo (Benevento), Siberia (Livorno) e Emanuele Ammendola (Somma Vesuviana – Na)


A vincere l’ambito riconoscimento della commissione di ascolto “Un certain regard” per le migliori esibizioni delle tre serate:, Emanuele Colandrea, Flavio Secchi e Gianfrancesco Cataldo

Vere perle i testi dei tre brani proposti da Emanuele Colandrea,“Erika”, “Non mi cercate” e “Guerra tra poracci” . Il cantautore di Latina, che si sta dedicando alla realizzazione del suo primo album di inediti, ha messo in musica i suoi convincimenti esistenziali, “Credo nel vizio di protestare, nella volontà di mettersi in gioco e di mettersi in salvo” “Dimenticavo, non ho whatsapp” .

Una serata di chiusura indimenticabile quella di domenica 28 febbraio per il giovanissimo artista beneventano Gianfrancesco Cataldo, che ha fatto incetta di premi: “Un Certain Regard” della Commissione di ascolto per la migliore esibizione consegnato da Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata e Premio “Gradimento del Pubblico”, assegnato dal pubblico presente in teatro, e consegnato da Giorgio Ligliani, Presidente della Cna di Macerata. Gianfrancesco Cataldo, il cantautore che “non si sente italiano, ma per fortuna o purtroppo lo è” tra Gaber e Daniele Silvestri accompagnato da un gruppo di giovanissimi musicisti conosciuti al Liceo, canta di un amore malato, quello di “Marta”. Tanto amore nelle sue canzoni ma anche temi sociali come quello dell’emigrazione, affrontato nell’ultimo brano con una energia che ha trascinato il pubblico e lo ha spinto a riflettere sulle paure di chi è costretto a lasciare il proprio Paese per cercare un futuro migliore.
L’appuntamento con Musicultura è per il prossimo 9 aprile al Teatro Persiani di Recanati
con il concerto di presentazione dei 16 finalisti della XXVII edizione del Festival con Radio Uno Rai e l’atteso padrino Luca Barbarossa. Biglietti disponibili su vivaticket.it e le biglietterie del circuito Amat. info:071 7574320.
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