Home Cultura Loris Campetti a Macerata Racconta. Appuntamenti di martedì

Loris Campetti a Macerata Racconta. Appuntamenti di martedì

Loris Campetti a Macerata Racconta. Appuntamenti di martedì
99
0

La seconda giornata di Macerata Racconta propone Loris Campetti, Galleria Antichi Forni ore 18,45, introdotto da Massimo Raffaelli, che presenterà il suo ultimo libro Non ho l’età. Perdere il lavoro a cinquant’anni (Manni Editore). Campetti, marchigiano, dopo la laurea in Chimica ha svolto vari lavori, collaudatore di automobili e informatore medico-scientifico, per approdare all’insegnamento nella scuola media. Dal 1978 al 2012 giornalista al manifesto, dove ha ricoperto praticamente tutti i ruoli. Tra i suoi libri, Non Fiat (Cooper Castelvecchi) e Ilva connection(Manni). Colla­bora con testate italiane e straniere, scrive libri e fa il nonno.

Cosa significa trovarsi a 50 anni senza un lavoro perché delocalizzano la fabbrica, o tagliano il personale, o l’azienda fallisce? Come si sopravvive se si è troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per riuscire a ricollocarsi, con i figli ancora a scuola e un mutuo da pagare? Loris Campetti scrive un reportage viaggiando per l’Italia e raccogliendo nove storie emblematiche di una generazione di lavoratori dimenticati, invisibili: c’è la Ottana in Sardegna e l’amianto di Avellino, la Merloni di Fabriano e l’Eutelia di Roma, ci sono le storie di una grafica e di un direttore di teatro toscani, le coop rosse emiliane, gli indiani del Reggiano, c’è l’occhialeria del Veneto. Ci sono, soprattutto, delle donne e degli uomini: ognuno racconta la propria storia, e Campetti ne spiega il contesto territoriale e lavorativo. Scrive l’autore: “Via via che prendevo appunti nel mio block notes mi sono rafforzato nell’idea antica della centralità del lavoro nella vita delle persone, perché quando il lavoro viene meno non è dell’assistenza che si va in cerca, bensì della dignità. Cioè del lavoro. Un lavoro irrobustito dai diritti, per non tornare alla schiavitù, come ci ricorda un’indiana del Punjab arrivata nella Pianura padana per mettere etichette alle nostre t-shirt griffate, mungere le nostre mucche e strigliare i nostri cavalli.”

Massimo Zanconi
Massimo Zanconi

In serata, alle 21, al Duma, ci sarà invece l’inaugurazione della personale fotografica di Massimo Zanconi Jeux.  Le immagini che Massimo Zanconi ritrae in questa esposizione nascono dal suo immaginario visivo, formatosi negli anni attraverso l’incontro con altre discipline artistiche, osservate con estrema curiosità, dalle quali trae l’ispirazione per realizzare quelli che egli stesso definisce giochi, (jeux), ma che in realtà rappresentano delle vere e proprie allegorie contemporanee.

La precisione e la cura con le quali vengono preparati i set fotografici, al limite del manierismo specialmente nelle ispirazioni caravaggesche, ci rivelano i tratti salienti del lavoro di Massimo Zanconi e ne identificano la sua cifra stilistica: lo scrupolo nei dettagli, nella scelta dei soggetti e dei modelli ritratti.

zanconi-283x400

Un insieme di elementi che parlano di altro, a chi li osserva attentamente, suggerendo un percorso di astrazione dalla tecnica utilizzata o dall’immagine raffigurata per arrivare ad un’altra realtà. E’ il gioco dell’inganno che, Massimo Zanconi, utilizza come metafora del presente.

La luce e i colori sono le caratteristiche principali che colpiscono a un primo sguardo, ma l’attenzione agli oggetti presenti (o volutamente mancanti) sulla scena è la chiave che permette di entrare compiutamente nelle suggestioni che l’autore ci propone.

Sono veri e propri artifici quelli che Massimo Zanconi costruisce e fissa nei pannelli esposti, realizzati con estrema maestria e cura dei particolari, ma che infine svelano la volontà di giocare e divertirsi ri-creando immagini che mutano di significato e significante a secondo della sensibilità e del vissuto di chi le osserva, senza sentire il bisogno di etichettarle con titoli o didascalie, lasciando questa parte del gioco ai visitatori.

La mostra rimarrà aperta fino al 15 maggio e vistabile al mattino dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 16 alle 20.

Alle 17, al Museo della scuola Ricca, incontro sul tema Degli inganni scolastici: storia semiseria della funambolica arte del copiare in classe nel secolo scorso. Organizzato in collaborazione con le Associazioni Studentesche e condotto da Juri Meda vedrà le testimonianze di Rosaria del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione CARIMA

, Stefania Monteverde, vice sindaco e assessore alla Scuola del Comune di Macerata, e Gian Luigi Corinto dell’Università degli Studi di Macerata.

Info: www.macerataracconta. It www.comune.macerata.it

(99)

LEAVE YOUR COMMENT