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Giornata delle Marche a Fermo con il ministro della Salute

Giornata delle Marche a Fermo con il ministro della Salute
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La Giornata delle Marche si è celebrata quest’anno al Teatro dell’Aquila di Fermo, con il tema specifico “La Sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori”, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci.

I saluti del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, del  presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini  e del presidente dell’Associazione dei Marchigiani nel mondo Franco Nicoletti hanno aperto la cerimonia.

La Giornata delle Marche, che si svolge dal 2005 ogni anno il 10 dicembre in città diverse, è istituita con legge regionale come occasione “per riflettere e sottolineare la storia, cultura, tradizioni e le testimonianze della comunità marchigiana, per rafforzarne la conoscenza e il senso di appartenenza”.

giornata delle marche

Il vice presidente della Regione Marche e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini è intervenuto sull’argomento che caratterizza la ricorrenza.

In apertura, Saltamartini ha ringraziato il presidente Acquaroli per aver posto il tema della sanità al centro della Giornata delle Marche, poi al ministro ha voluto sottoporre una serie di richieste concordate con tutte le regioni italiane, nel corso della conferenza della Regioni svolta nei giorni scorsi a Milano.

“Temi richiesti da tutti gli assessori alla Sanità per far ripartire il servizio fondamentale per la tutelare la vita delle persone”, ha affermato Saltamartini, mettendo al primo punto il personale sanitario.

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Filippo Saltamartini

“Personale che abbiamo chiamato eroi solo nel momento dell’emergenza Covid – ha detto il vice presidente e assessore – ma occorre intervenire ora con risorse e investimenti per nuovi medici e infermieri, occorrono le stabilizzazioni dei medici dei pronto soccorso, occorre sanare il precariato, prolungare la pensione dei medici e autorizzare chi vuole continuare a lavorare, borse di studio e riteniamo si debba intervenire anche per far rientrare i cervelli italiani. Tutto quanto è necessario per rendere la sanità un diritto fondamentale. Non è possibile risparmiare sulla sanità che è un’emergenza, dobbiamo dare seguito e riconoscere al personale i meriti che hanno acquisito in questi anni e che continuano ad acquisire ogni giorno”.

Le Marche sono una regione dai conti in ordine, si sottolinea ricordando l’ultima manovra di bilancio, in cui per il 2023 si confermano 110 nuove borse di studio per i medici di medicina generale e 42 nuove borse per i medici specialisti.

La medicina del territorio sarà rafforzata con l’acquisto e la fornitura di apparecchiature sanitarie per le Case di Comunità, Case della Salute e Studi associati di MMG e PLS, per oltre 9 mln sul triennio 2023-2025.

“Per le Case di Comunità, inoltre, abbiamo finanziato e stiamo per stringere un accordo con la medicina territoriale per anticiparne l’operatività – ha aggiunto Saltamartini -. Abbiamo responsabilità di governo, e dobbiamo soccorrere i nostri cittadini. La sanità è un diritto fondamentale su cui dobbiamo intervenire, lo stiamo facendo, con la riforma sanitaria. È un’emergenza, per questo vanno adottate misure straordinarie, quello delle sanità è il tema centrale”.

Anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha voluto ringraziare gli operatori sanitari, ma innanzitutto ha rivolto un pensiero ai marchigiani che hanno subito l’alluvione di settembre.

Francesco Acquaroli

Il Presidente ha evidenziato le debolezze del sistema sanitario marchigiano, dovute al personale che sta invecchiando, al Covid che ha messo a dura prova gli operatori, alle difficoltà dei pronto soccorsi sia per il personale che, soprattutto, per i pazienti.

Un appello pertanto al ministro della Salute e un accenno poi alla riforma della sanità regionale, che porta un significativo cambiamento creando 5 AST (Aziende Sanitarie Territoriali) coordinate da un’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS), che sostituirà l’ASUR.

“L’impegno della Regione – ha dichiarato Acquaroli – è quello di non rispondere a logiche campaniliste, ma di tentare di raggiungere il modello migliore possibile. Con questa riforma vogliamo assicurare vicinanza ai più deboli e agli anziani, che tanto hanno dato a noi. È giusto che ricevano l’assistenza che meritano”.

“Costruire una sanità più efficiente e più vicina alle persone e ai territori – ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci – è la sfida che siamo chiamati ad affrontare a livello nazionale e regionale, e la Regione Marche è sulla strada giusta per migliorare la presa in carico e l’assistenza dei cittadini”.

Il ministro Schillaci, in apertura del suo intervento, si è anche  complimentato per il premio all’Azienda ospedaliera di Torrette di Ancona come migliore ospedale pubblico d’Italia.

“Riconoscimento importante – ha tenuto a dire il ministro – che dimostra come la sanità marchigiana sia protagonista di un vero cambio di passo. Occorre affermare la priorità del ruolo strategico della sanità territoriale, superare le criticità strutturali enfatizzate dalla pandemia e ridurre le disparità territoriali nell’accesso ai servizi. Un tassello fondamentale di questo processo è rappresentato dalla condivisione delle esperienze avviate a livello regionale, importante terreno di sperimentazione e di pratiche da implementare e diffondere a livello nazionale”.

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Orazio Schillaci

Le Marche possono testimoniare questo cambio di passo. “A tale proposito la Regione Marche ha avviato un rilevante processo di riorganizzazione sanitaria che vede come fattore chiave proprio il territorio e la prossimità – ha rimarcato il ministro –. La legge regionale 19 dell’8 agosto 2022 ha modificato l’assetto regionale con la costituzione di cinque aziende sanitarie territoriali e due ospedaliere, in sostituzione dell’Azienda unica sanitaria regionale, proponendo un modello di riorganizzazione più vicino ai territori per un’efficace sinergia ospedale territorio. Si tratta di una riforma programmatica con un approccio scientifico che ha visto il coinvolgimento dell’Università Politecnica delle Marche”.

“Coinvolgimento da apprezzare – ha ribadito il ministro Schillaci – perché ritengo che le Università possano e debbano supportare le Regioni anche nella programmazione sanitaria. Nelle Marche abbiamo dunque un esempio concreto della funzionalità di questa collaborazione che ha permesso di definire la programmazione sulla base di un’analisi del fabbisogno dell’assistenza ospedaliera e territoriale; quindi dell’effettive esigenze di salute e di assistenza socio sanitaria”.

“Nelle Marche – ha concluso il ministro – si sono gettate le basi per un modello di assistenza socio sanitaria che tenga conto dei cambiamenti demografici ed epidemiologici in corso”.

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La  Giornata delle Marche è proseguita con la tavola rotonda “La Sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori” con analisi e riflessione sul sistema sanitario regionale a cui hanno preso parte l’assessore alle Infrastrutture e all’Edilizia sanitaria Francesco Baldelli, il vice presidente e assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Ancona Fulvio Borromei, il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Fermo Anna Maria Calcagni, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche Mauro Silvestrini.

Infine, i consueti riconoscimenti consegnati nella Giornata delle Marche. Quest’anno il Premio “Picchio d’oro” è stato assegnato a Saverio Cinti, professore emerito di Anatomia umana dell’Università Politecnica delle Marche. Il Premio “Presidente della Regione Marche” è andato al professor Stefano Papetti, storico dell’arte specializzato nell’arte marchigiana rinascimentale e barocca.

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