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Arlecchino servitore di due padroni, con David Anzalone al Persiani di Recanati

Arlecchino servitore di due padroni, con David Anzalone al Persiani di Recanati
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Nuovo appuntamento con la stagione del Teatro Persiani di Recanati promossa dal Comune e dall’Amat. Sabato 11 febbraio alle ore 21 va in scena Arlecchino servitore di due padroni. Il riadattamento del capolavoro goldoniano è a cura di David Anzalone e Michele Pagliaroni e la produzione è del Centro teatrale senigalliese.

Lo spettacolo vede in scena un folto manipolo di bravi e giovani attori diretti da un grande maestro di Commedia dell’Arte come Carlo Boso: il celebre e applauditissimo David nzalone (in arte Zanza), Francesca Berardi, Marco Chiarabini, Erika Giacalone, Teo Guarini, Andrea Milano, Michele Pagliaroni, Arianna Primavera, Guido Targetti.

“Nell’affrontare questa nuova edizione dell’Arlecchino servitore di due padroni – scrive il regista Carlo Boso – ho tenuto conto di tre fattori: il primo rispettare la forma drammaturgica utilizzata da Carlo Goldoni; il secondo riattualizzare l’opera inscrivendo l’azione drammatica in un’epoca più contemporanea; terzo far sì che il ruolo del protagonista sia sostenuto da David Anzalone, un attore caratterizzato da particolari capacità motorie. Pertanto abbiamo deciso con David Anzalone e Michele Pagliaroni di situare l’azione in un’Italia che dopo una guerra che l’aveva vista tra i protagonisti cattivi si risveglia libera e repubblicana”.

L’idea di mettere in scena un riadattamento de Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni significa voler affrontare un’opera-simbolo: per Goldoni rappresentò la conclusione e la sintesi di un fenomeno teatrale-sociale-politico chiamato Commedia dell’Arte che inventò il Teatro come mestiere, che segnò la nascita del Teatro Moderno e che fu il seme dal quale nacquero tutte le forme spettacolari a noi oggi conosciute. Per Giorgio Strehler fu, nell’immediato dopoguerra, la spinta per far rinascere il Teatro Italiano e ridare al popolo il “suo teatro”.

La commedia si svolge a Milano nel 1947: le ferite della guerra sono ancora vive e l’Italia è tutta da ricostruire. In casa di Bagnasco, vecchio palazzinaro senza scrupoli, si sta assistendo alla promessa di matrimonio tra sua figlia, Clarice, e Silvio, figlio dell’Onorevole Roma. I due sono innamorati ed è una fortuna che possano promettersi, dato che Calogero Vizzini, notorio mafioso siciliano cui Clarice era destinata, è morto in una lite a causa della sorella di lui, Beatrice. Inaspettatamente, nella scena irrompe proprio Calogero Vizzini, venuto a Milano per incontrare la sua futura sposa. In realtà, colui che si presenta in casa degli allibiti personaggi è Beatrice Vizzini, sorella del defunto in vesti da uomo per poter andare in cerca di Lucky Lucania, boss della mala italoamericana e suo amante, fuggito a Milano in seguito al colpo mortale inferto di sua mano proprio a Calogero. Tutti i personaggi saranno vittime delle bugie e dell’ingordigia del servitore Arlecchino, un reduce della campagna di Russia, che per svincolarsi da situazioni critiche, non fa altro che creare guai su guai. Arlecchino soffre la fame, mente, corteggia, ama, serve contemporaneamente due padroni, pasticcia la trama e la risolve, in un carosello fatto di lazzi, trovate di spirito e colpi di scena.  

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