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Alberto Quadri, il capitano guida la Maceratese verso la salvezza

Alberto Quadri, il capitano guida la Maceratese verso la salvezza
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Il capitano della Rata, Alberto Quadri, è come l’oro, un bene rifugio. Nei momenti d’incertezza il metallo nobile è quello a cui fanno ricorso gli investitori per evitare perdite e, magari, guadagnarci qualcosa al termine della buriana. Quadri è l’uomo dell’ultimo passaggio, cecchino infallibile, ragazzo umile e stakanovista, numero 8 carismatico della squadra. Quello a cui tocca rialzare il morale della truppa quando la situazione contingente non è delle più rosee e che deve fungere da chioccia nei confronti dei più giovani, per la sua pluriennale esperienza sui palcoscenici della Lega Pro. Ecco perché questa settimana la parola va al capitano.

Alberto, come seguite dall’interno la vicenda del possibile, nuovo passaggio di consegne in società?

“Se, come pare, la Maceratese dovesse passare ad un nuovo proprietario in breve, mi piacerebbe per il bene della società biancorossa, dei tifosi e dell’intera città che a prendere il timone fosse una cordata del luogo. Che sarebbe oggettivamente più motivata a programmare sul medio termine rispetto ad altri interlocutori che venissero da fuori. Ma l’importante a questo punto è che ci si sblocchi dalla situazione d’impasse in cui la società biancorossa versa, per evitare che per le spettanze si attinga ai fondi depositati in Lega, prologo della… chiusura dei giochi a fine stagione in assenza di subentrante liquidità”.

Che tipo di sensazioni avverti per la partita con la FeralpiSalò da ex?

“All’andata, nonostante la squisitezza del pubblico locale che spedì a Macerata pacchi di regali per i bambini del maceratese colpito dal terremoto, finì male, 2-0 per loro. Ma ricordo che in quella gara gli episodi non ci girarono affatto bene. Giocammo una buona partita ma non riuscimmo a pungere. Dopo lo 0-1 di Gerardi (su cui Forte protestò a lungo per un presunto fuorigioco, ndr) subimmo nel finale il raddoppio in contropiede. Sinceramente mi è dispiaciuto non far più parte della squadra che andrò a sfidare per la seconda volta in stagione. Sarei rimasto volentieri ma non sono stato apprezzato. Ecco perché darò più del massimo per tentare di farmi rimpiangere”.

Alberto Quadri
Alberto Quadri

Sei contento della tua seconda parte di campionato?

“Sono soddisfatto del mio campionato a Macerata in generale. All’inizio ho avuto un po’ di problemi, ma poi li ho superati e da qualche tempo a questa parte i risultati stanno arrivando. Ho iniziato la stagione con la Maceratese con forti motivazioni, lavorando duramente fin dal pre-campionato. I frutti stanno arrivando”.

Anche i gol, in particolare dal dischetto, ben 5 dei 6 totali, come fai ad essere così preciso?

“Teniamo un… basso profilo sui calci di rigore. È questione di attimi. Non è affatto facile. Finora è andata bene, ma non si sa mai… Però avverto certamente la fiducia nel gruppo quando mi porto sul dischetto e ciò mi infonde tranquillità di esecuzione e sicurezza”.

E, quindi, la freddezza e l’infallibilità del cecchino. Contro la FeralpiSalò un grosso punto interrogativo sarà la reazione della squadra all’assenza di Perna, che potrebbe aver chiuso la stagione in anticipo.

“L’infortunio di Armando è indubbiamente una tegola, sia dal punto di vista tecnico, per la sua profonda esperienza, sia anche come elemento carismatico in campo. Ma, come dimostrato in passato, la Maceratese ha gli uomini capaci di non farci sentire la sua assenza. Basti pensare alla gara disputata da Marchetti contro la Reggiana. Lo aspettiamo presto, anche perché all’ospedale di Modena (il capitano chiude l’argomento con una battuta ed una risata, ndr) non lo sopportano più. Una cosa è certa, se dovessimo vincere la dedica è già pronta”.

Armando Perna
Armando Perna

Il tuo appello ai tifosi?

“Beh, anche loro qualche domanda sul futuro della Maceratese se la staranno facendo. Non posso che augurarmi accorrano in tanti, domenica prossima, all’Helvia Recina. Del resto il loro attaccamento alla squadra lo hanno sempre dimostrato. Abbiamo bisogno del loro incitamento per centrare quanto prima il traguardo salvezza. Vorrei che la matematica ci confortasse al più presto perché, in situazioni delicate come la nostra, il rischio di cali di concentrazione è reale. Intanto, continuiamo a dare il massimo per la Maceratese. Il cammino deve essere concluso nel migliore dei modi”.

Per la sorte della società non si può che incrociare le dita e sperare in un esito positivo dell’intera situazione.

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