La mattina di sabato 10 aprile a Macerata, in occasione del 169° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato, alla Caserma “Pasquale Paola” si è svolta una cerimonia, sobria e nelle norme imposte dall’emergenza epidemiologica, alla presenza del Prefetto Flavio Ferdani e del Questore Vincenzo Trombadore, con la deposizione di una corona d’alloro sul Monumento dedicato ai Caduti della Polizia di Stato.
Il Questore Vincenzo Trombadore ha portato il suo saluto al personale direttamente nei rispettivi luoghi di lavoro, ringraziando tutti per i lavoro svolto e per i risultati conseguiti in provincia di Macerata nell’anno trascorso e in particolare durante questi primi quattro mesi dall’inizio del suo mandato.
Il Questore di Macerata, inoltre, ha lodato il personale della Polizia di Stato che si è distinto in operazioni di significativo rilievo, riservandosi di consegnare prossimamente gli attestati di encomio e di lode.
Nel 169° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato, si ricordano anche i 40 anni della riforma (legge 121/81) che ha segnato la nascita di una nuova identità della polizia, votata al servizio della comunità moderna e smilitarizzata, passaggio che, come evidenziato dalle parole del Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini, “portava in sé il seme di grandi evoluzioni, ridisegnando una polizia moderna e a forte identità civile”.
Per il secondo anno consecutivo, l’emergenza epidemiologica ha imposto la massima sobrietà nelle celebrazioni, ma la ricorrenza e la dedizione della Polizia di Stato hanno avuto a Roma solenni riconoscimenti.
Venerdì 9 aprile il Capo della Polizia e Direttore generale della Pubblica sicurezza Prefetto Lamberto Giannini è stato ricevuto a palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica, accompagnato dai Vice Capi della Polizia, dai Direttori centrali del Dipartimento della Pubblica sicurezza e da una rappresentanza del personale.
Proprio per suggellare l’Anniversario, il servizio di Guardia d’onore al Palazzo del Quirinale è stato affidato al Reparto a cavallo della Polizia di Stato che per l’occasione ha indossato l’uniforme storica risorgimentale.
Sabato 10 aprile, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese accompagnata dal Capo della Polizia, ha deposto una corona d’alloro al Sacrario dei Caduti presso la Scuola Superiore di Polizia.
Successivamente nel piazzale della Scuola, dopo la rassegna dello schieramento e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il Ministro dell’Interno ha consegnato la Medaglia d’oro al Merito civile, conferita dal Presidente della Repubblica, alla Bandiera della Polizia di Stato.
Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito per il compito svolto dai Questori, Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, con la seguente motivazione:
“Erede di una prestigiosa tradizione risalente a prima dell’Unificazione d’Italia, la Polizia di Stato, con assoluta fedeltà allo Stato e in difesa della collettività, ha assicurato, da centosessantanove anni, il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica facendosi interprete sul territorio dell’alto magistero affidato alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Attraverso le proprie donne e i propri uomini, chiamati a ricoprire questo difficile ed essenziale compito, la Polizia di Stato, nelle fasi anche più drammatiche della storia del Paese, ha contribuito in maniera decisiva alla coesione della Nazione e ha garantito, sin dalla nascita della Repubblica, la tutela delle libertà fondamentali, la salvezza delle Istituzioni democratiche, assicurando altresì i presupposti per il progresso e il benessere collettivo e dei singoli.”
L’attribuzione della medaglia d’oro alla Polizia di Stato corona un delicato lavoro svolto in un ampio lasso di tempo che ha visto cambiare profondamente le sensibilità e il contesto sociale e culturale, fino ai nostri giorni caratterizzati dalla necessità di contemperare il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali previsti dalla nostra Costituzione Repubblicana, con le eccezionali condizioni imposte dalla pandemia.
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