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Unimc premiata per il progetto di rilancio delle aree interne

Unimc premiata per il progetto di rilancio delle aree interne
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Gli atenei delle Marche e la Regione proseguiranno nella collaborazione sul progetto di ricerca “Nuovi sentieri di sviluppo per le aree interne dell’Appennino marchigiano”. L’intento è stato rinnovato a Macerata in occasione di “Freschi d’Accademia”, evento annuale promosso dall’Associazione Le Cento Città per dare visibilità alle eccellenze scientifico–culturali delle Università marchigiane, attraverso l’assegnazione di riconoscimenti.

Protagonista dell’edizione 2018 è l’Università di Macerata, che ha scelto di mettere in luce il lavoro svolto dalle ricercatrici e dai ricercatori coinvolti nel progetto regionale.

In apertura il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo ha detto che “è necessaria una nuova narrazione dell’appennino e delle aree interne della nostra regione, in grado di invertire quella, estremizzata dal terremoto, che le vuole come aree in declino”. Per questo i quattro atenei regionali e l’Istao sono stati coinvolti dalla Regione nel percorso di questi territori feriti.

Le parole del rettore Francesco Adornato riassumono lo spirito di fondo che anima l’impegno Unimc: “Bisogna recuperare il valore della Comunità, inglobarla nella stessa progettazione, ripensando anche agli spazi, come le piazze, e al recupero dei beni archeologici e storici”.

Le finalità dei premi simbolici assegnati sono state ricordate per l’Associazione Le Cento Città dal presidente Giorgio Rossi e dal delegato Alessandro Rappelli.

Sono seguiti gli interventi dei docenti e ricercatori premiati, ognuno dei quali ha seguito un particolare fronte del progetto.

Da sx: Giorgio Rossi, Antonio Mastrovincenzo, Francesco Adornato, Alessandro Rappelli. Nella foto sopra, la premiazione, da sx: Rosa Maria Borraccini, Francesco Adornato, Roberto Perna, Antonio Mastrovincenzo, Eleonora Cutrini, Mara Cerquetti, Giorgio Rossi, Alessandro Rappelli

Roberto Perna, archeologo e docente Unimc, insieme alla sua squadra di lavoro, ha redatto una carta dei musei pre e post sisma, dove viene evidenziata una situazione estremamente critica. I progetti proposti per il sostegno delle realtà museali puntano al miglioramento della qualità dei servizi e della fruibilità, anche in un’ottica di rete, e all’attivazione di interazioni con piccole e medie imprese strategiche, come quelle operanti nel settore energie rinnovabili o dell’editoria.

Anche il quadro delle biblioteche e degli archivi tracciato dalla professoressa Rosa Marisa Borraccini non è incoraggiante: degli 85 Comuni censiti, il 22% non hanno la biblioteca; il 25% hanno una biblioteca non fruibile; il 5% solo parzialmente fruibile. “La biblioteca pubblica, come ha ricordato l’Unesco, è la via di accesso locale alla conoscenza”, ha ribadito la docente, indicando alcune linee di rilancio che vanno dall’allestimento di poli di aggregazione a progetti di digitalizzazione.

Alla ricostruzione di una senso di comunità mirano anche le attività portate avanti da Paola Nicolini, docente di psicologia dello sviluppo, che si è impegnata sul fronte delle scuole, dei servizi educativi per l’infanzia e del sostegno alle comunità con molteplici iniziative.

Mara Cerquetti, ricercatrice di economia e gestione delle imprese, ha ribadito la necessità della formazione e dell’aggiornamento e figure professionali adeguate per valorizzare il territorio. Allo stesso tempo, il turismo, indicato dagli 87 sindaci intervistati come una potenzialità, deve essere considerato un’attività trasversale che può irrorare le altre, come la valorizzazione dei beni culturali, la mobilità sostenibile, l’agrifood e il made in Italy.

“Le reali possibilità di sviluppo territoriale – ha ribadito Eleonora Cutrini, docente di economia applicata – poggiano sulla capacità di creare integrazione tra risorse culturali e creative e sulla soluzione di problemi diffusi nel sistema della imprese minori”.

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