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A un mese dal terremoto, chiusa gran parte delle tendopoli

A un mese dal terremoto, chiusa gran parte delle tendopoli
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A un mese dal terremoto, sono meno di 200 le persone che dormono ancora in tenda. Alcune tende restano a servizio dei volontari, personale di ausilio proveniente da altri Comuni e per coloro che, al susseguirsi delle scosse per paura, preferisce passare la notte in tenda.

Chiuse intanto le tendopoli di Acquasanta, Spelonga (Arquata del Tronto), Montefortino, Amandola, mentre le altre saranno smantellate in pochi giorni.

Protezione Civile delle Marche, con il sostegno del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, e le amministrazioni comunali stanno procedendo velocemente con le operazioni che consentono alle famiglie di lasciare le ultime tende e tornare nelle proprie abitazioni se agibili o in altre soluzioni abitative adeguate.

Alcuni dati a questo fine settimana. Sono arrivate in totale 468 richieste di sopralluogo su edifici scolastici (risultate inagibili 18 scuole, 343 agibili); 3.850 sopralluoghi effettuati nelle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo su edifici pubblici e privati; ai Comuni sono giunte 29.000 richieste di sopralluogo; 1.400 edifici sono stati dichiarati inagibili nel territorio regionale.

Nei giorni successivi al sisma la popolazione assistita nei centri di accoglienza nelle regioni colpite dal sisma è stata di 1.257 persone nelle Marche (rispetto a una disponibilità per 3.133), 856 nel Lazio (2.045), 655 in Umbria (1.650) e 274 in Abruzzo (756).

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