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Teatro, “La valigia” con Mauro Serio a Osimo e Montefano

Teatro, “La valigia” con Mauro Serio a Osimo e Montefano
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Venerdì 7 aprile al Teatrino Campana di Osimo (ore 21.30), sabato 8 (ore 21) e domenica 9 (ore 17.30) al Teatro La Rondinella di Montefano, in scena “La valigia”, atto unico scritto e diretto da Bruno Di Marcello.

“La valigia” è interpretato da un solo attore (Mauro Serio) più un’attrice fuori campo (Mapi Verona). Il protagonista è, appunto, un attore che parla con la moglie (che è nell’altra stanza) e col pubblico (che è di fronte a lui e soprattutto nella sua testa) mentre fa e disfa di continuo la valigia per partire alla volta dell’ennesima, estenuante tournée.

E la sua mente vaga dai ricordi professionali a quelli familiari, citando a memoria Shakespeare e Molière e prendendosela con i figli scansafatiche, mentre di tanto in tanto il telefono squilla portando quasi sempre brutte notizie.

Un racconto sempre sul filo dell’ironia e della risata, pur con qualche momento in cui i toni diventano più seri, che parla della condizione precaria degli attori, soggetti ad alterne vicende di successi e insuccessi, ascese e rovinose cadute nell’oblio.

Ma parlando dell’attore parla in fondo di ognuno di noi, della condizione umana che di fisso e sicuro non ha niente, che deve sempre reinventarsi per andare avanti ogni giorno. E guai se non ci fosse l’ironia.

Un monologo di circa un’ora, virtuosistico e spassoso, durante il quale il protagonista mostra le sue doti drammatiche e comiche e perfino canterine.

“La valigia” è stato scritto pensando proprio a Mauro Serio, attore di razza e grande esperienza che ha vissuto in prima persona tutto l’iter di ogni attore navigato che si rispetti, dal teatro degli inizi alla televisione degli anni ruggenti. Scene e costumi dello spettacolo sono di Giovanna Vasapollo e Marta Della Lena.

L’autore e regista Bruno Di Marcello è nato a Caserta nel 1973. Trasferitosi a Roma nel 1991, studia Storia e Critica del Cinema preso l’Università “La Sapienza”. Nel 1994 frequenta il corso di sceneggiatura di Mario Sesti e Ivan Cotroneo; nel 1996 frequenta il corso di regia di Leonid e Larissa Alekseychuck; nel 1997 il corso avanzato di sceneggiatura di Bernardino Zapponi; nel 1999 si Laurea in Discipline dello spettacolo con la tesi “Fellini tra fumetti e riviste umoristiche”.

Bruno Di Marcello
Bruno Di Marcello

Inizia a lavorare nel cinema a 19 anni. Il suo esordio su un set è come assistente alla regia per il film “Il Tuffo” con Vincenzo Salemme e Carlotta Natoli. Seguono esperienze da assistente e poi aiuto regista in cortometraggi, lungometraggi, video musicali, spot pubblicitari e promo televisivi tra cui “L’amico” e “Pugni nell’aria” di Roberto De Francesco (Selezione ufficiale Festival di Venezia ‘99); “Il manoscritto di van Hecken” con Barbara D’Urso e Renato Carpentieri; Telecom Net Economy; Della Rovere; Sky Verdone con Carlo Verdone; Benicio per la Festa del Cinema di Roma 2008 e Sky Dalla con Lucio Dalla.

Approda alla regia televisiva nel 2006 con il programma La linea d’ombra (RAI 2 con Massimo Picozzi), cui seguono DeA Kids; Giorgio Almirante dall’RSI all’MSI (RAI 3, “Correva l’anno” 2010); La terra del sorriso (RAI 2, “Sulla via di Damasco” 2013); Baby tour (4 puntate per Rai Storia, “Magazzini Einstein” 2014); Augusto, la dolcezza della vita (Rai Storia, 2014); Storie dell’Arte (10 puntate su Rai Storia 2014); Viaggio nell’Italia del Giro (RAI Sport/RAI Storia, 2015).

Tra il 2002 e il 2012 scrive e dirige i seguenti film di genere (streight to video):

Nel giorno dei morti (Noir); Promessa di matrimonio (Commedia); The terrace (Horror); Darkness surrounds Roberta (Thriller, co-sceneggiatore); Finché morte non vi separi; P.O.E. Poetry of eerie (Horror, presentato durante la trasmissione “Cinematografo” di Gigi Marzullo su Rai1).

Realizza inoltre i documentari: Zapp: uno sceneggiatore italiano si racconta sulla vita e l’opera di Bernardino Zapponi; Pietro Pinna: la mia obiezione di coscienza; Adelante!; El vivir bien in allegato al libro “L’ambiente capitale”, Natura Avventura Edizioni; 10 anni di ingiustizia, in allegato alla Rivista “Nuestra America”.

Mauro Serio è nato a Taranto nel 1960, all’età di 6 anni Mauro Serio si trasferisce con la famiglia a Trieste. Dopo un breve periodo di praticantato, inizia a lavorare nei teatri cittadini cimentandosi sia in testi d’avanguardia che in testi classici e partecipando all’allestimento di famose operette. Nel 1980 trasloca a Roma, dove continua a studiare e a recitare a teatro. Nel 1992 viene chiamato dall’emittente nazionale Telemontecarlo a far parte del cast del programma televisivo per ragazzi “Amici mostri” assieme ad Alessia Marcuzzi, Fulvio Falzarano e Massimo Sangermano.

Mauro Serio
Mauro Serio

Nel 1994 passa alla Rai dove presenta i programmi per ragazzi “Che fine ha fatto Carmen Sandiego?” su Rai 2 e soprattutto “Solletico” su Rai 1, curioso mix di animazione giovanile e cartoni animati che non trascura momenti inerenti all’arte ed alla storia. Il suo stile simpatico ma garbato gli dà l’opportunità di vincere più volte il Telegatto.

Divenuto volto noto di programmi per i bambini, Mauro Serio presenta insieme all’immancabile Cino Tortorella anche tre edizioni del “Festival dello Zecchino d’Oro”. Nel 1998 e nel 1999 conduce anche “Giochi senza frontiere”, mentre tra il 1999 ed il 2000 ripercorre i momenti più felici della sua trasmissione più famosa con “Solletico 2000” e “Solletico Story”.

Nel 2007 torna in televisione all’interno del programma “La prova del cuoco”, condotto da Antonella Clerici. Ha preso parte alla serie tv “I Cesaroni 2” e “La ladra” con Veronica Pivetti.

Il suo impegno teatrale lo vede a fianco di maestri del calibro di Mauro Bolognini (Sogno di una notte di mezza estate); Gino Landi (La casa delle tre ragazze e Il cavallino bianco) e Giorgio Albertazzi (Re Lear). Mauro Serio creò fin dall’inizio degli anni novanta un sodalizio artistico con Luca Barbareschi che lo portò a recitare spesso al fianco dell’amico in commedie quali “Mercanti di bugie”; “Presente prossimo venturo” ed “Oleanna”. Del 2002 è invece Il principe ranocchio (tratto dalle opere dei fratelli Grimm).

Apparso raramente al cinema, ha figurato nella commedia di Dino Risi “Teresa” (1987), “Supplì” (1993) di Vincenzo Verdecchi, “Fame chimica” (2003) di Antonio Bocola e Paolo Vari.

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