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Il sindaco Capponi all’udienza: “Papa Francesco conosce la città gemellata con Treia”

Il sindaco Capponi all’udienza: “Papa Francesco conosce la città gemellata con Treia”
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Il sindaco di Treia Franco Capponi, con numerosi altri colleghi, ha partecipato nell’Aula Paolo VI (Aula Nervi) in Vaticano all’udienza del 5 gennaio che Papa Francesco ha concesso alle popolazioni di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio colpite dal terremoto.

Una trasferta coordinata dall’Anci Marche, cui hanno preso parte anche il Presidente della Regione Luca Ceriscioli, il Presidente dell’Anci regionale Maurizio Mangialardi, i Vigili del fuoco, la Protezione Civile, il Commissario della ricostruzione Errani, tutti i Vescovi della Regione, amministratori e numerosi cittadini marchigiani che hanno sofferto in questi mesi le scosse e le loro conseguenze.

“L’incontro con Papa Francesco – ha detto Capponi – è caduto in un momento di grande difficoltà per la nostra Regione e la nostra Città ed era quindi importante essere presenti. Una parola di conforto e di speranza per tutti da parte del Pontefice che ci ha fatto emozionare per la semplicità, ma anche per la profondità e la solidità della sua vicinanza”.

Il Papa ha esortato a “Ricostruire, ricominciare, ricominciare da capo, non con l’ottimismo ma con la lungimiranza della speranza, senza perdere la capacità di sognare, sognare, avere il coraggio di sognare una volta di più“.  “Occorre credere nella speranza e non nell’ottimismo”, ha continuato Papa Francesco, “Dobbiamo ricostruire, ricominciare con le nostre mani e con il cuore. Ricominciare insieme è meglio che ricominciare da soli.” Poi, toccando il cuore di tutti: “Le parole e i pensieri di stamattina li ho attinti dal vostro cuore, non posso farvi nessun sermone, solo le vostre parole“.

Franco Capponi con Papa Francesco
Franco Capponi con Papa Francesco

Papa Francesco si è detto orgoglioso dei suoi parroci “che non hanno lasciato la terra e i loro fedeli; è buono avere pastori che se vedono il lupo non corrono“. Ricordando di aver già ringraziato sia autorità che vigili del fuoco che volontari, il Pontefice ha, infine, rivolto un grazie anche “tutti quelli che si sono immischiati in questo dolore vostro perché quando uno fa la lista sempre si vede chi non ha detto “no”: oggi Voglio ringraziare tutti”.

Il messaggio del Papa, l’accoglienza che ha riservato ai sindaci, salutando e scambiando parole con ognuno, ma soprattutto la vicinanza alle popolazioni, alle istituzioni dei territori colpiti dal terremoto, è un atto di grandissima umanità e solidarietà, che aiuta a tenere alto lo spirito e il cuore con cui affrontare quello che aspetta.

“Il fatto di rappresentare Treia e di avere un gemellaggio con una cittadina Argentina – ha raccontato Capponi – mi ha permesso di scambiare qualche parola in più con papa Francesco. Mi ha chiesto dov’era Treia e gli ho risposto che anche la nostra è terra di emigrazione, soprattutto verso l’Argentina, come avvenuto alla sua famiglia. Ho detto dell’esistenza del Gemellaggio con la cittadina di Monte Buey e mi ha risposto che era stato più volte a Monte Buey e a Cordoba”.  Il Papa ha ricordato che “E’ una cittadina dove tutti parlano italiano ma non capivo nessuno perchè ognuno aveva un idioma, un dialetto italiano diverso, portato dalla propria regione italiana di origine”.

“Mi ha detto di portare il proprio abbraccio a tutti i miei concittadini e posso dire che dopo tanti giorni estenuanti questo è stato un giorno speciale per ognuno di noi sindaci, per i frati e i parroci che ci hanno accompagnato, per noi stessi ma soprattutto per la nostra gente di cui volevamo rappresentare la speranza”, ha concluso il sindaco di Treia.

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