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San Severino Marche, Lella Costa ed Elia Schilton al Feronia

San Severino Marche, Lella Costa ed Elia Schilton al Feronia
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Giovedì 23 novembre, ore 20.45 al Teatro Feronia di San Severino Marche, l’intenso spettacolo “Le nostre anime di notte” con Lella Costa ed Elia Schilton apre la stagione di prosa dei Teatri di Sanseverino, promossa dal Comune e dall’Amat.

Lo spettacolo viene presentato a San Severino Marche in esclusiva regionale insieme al Teatro della Fortuna di Fano.

“Le nostre anime di notte”, tratto dal romanzo omonimo di Kent Haruf, pubblicato in Italia da NN Editore, presenta traduzione e adattamento a cura di Emanuele Aldrovandi, scelte musicali di Sandra Zoccolan, consulenza alla coreografia di Alessio Maria Romano e Leonardo Castellani, scene di Andrea Belli, costumi di Emanuela Dall’Aglio, luci di Roberta Faiolo, assistenza alla regia di Michele Iuculano e regia di Serena Sinigaglia.

San Severino Marche
Elia Schilton e Lella Costa

Addie e Louis, vedovi ultrasettantenni, vivono oramai soli. Si conoscono da anni: Addie, infatti, era buona amica di Diane, la moglie scomparsa di Louis. I due sono vicini di casa ma, in realtà, non si frequentano molto fino a quando, un giorno, Addie decide di fare visita a Louis per fargli una proposta singolare, a un primo sguardo scandalosa: “Vuole passare le notti da me?”.

I due vivono in solitudine e spesso le giornate trascorrono nel silenzio, senza nessuno con cui parlare. I figli sono lontani, concentrati su altri problemi, e gli amici, anche loro, sono oramai distanti. Addie, dopo la scomparsa del marito, ha difficoltà ad addormentarsi da sola: non riesce a prendere sonno, i pensieri e la solitudine disturbano il buio. Ha così l’idea di invitare Louis a casa sua per dormire insieme.

Non si tratta di una proposta erotica, ma del desiderio di condividere ancora con qualcuno quell’intimità notturna fatta soprattutto di chiacchierate nel buio prima di cedere al sonno. Inizia così questa storia di amore, coraggio e orgoglio.

Un incontro di solitudini: quelle di un uomo e di una donna che, in età avanzata, si innamorano e riescono a condividere vita, sogni e speranze, ma devono fare i conti con una società che considera il loro incontro una “relazione pericolosa” e non è pronta per accogliere chi, come loro, nel terzo tempo della vita è ancora capace di un sogno romantico.

Una storia d’amore delicata e struggente che da racconto di sé e del proprio passato, sussurrato all’altro nella notte e nell’intimità di un letto condiviso, si allarga ad abbracciare e a tentare di salvare altre solitudini. Le nostre.

“Un romanzo straordinario – spiega la regista Serena Sinigaglia –, di quelli che si incidono nell’anima e le regalano sollievo e fiducia. Una storia lieve, sussurrata nella notte. Niente urla, niente violenza, niente arroganza. Non si sgomita qui per affermare il proprio diritto a esistere, tutto qui è in punta di piedi, delicato, mite. Un vero balsamo per chi si sente stritolato da questo mondo strillone e brutale. La vita può sorprenderti sempre, se solo non ti arrendi, se dai spazio ai desideri più giusti. Forse la libertà è saper ricominciare, sempre. E non rinunciare all’amore, mai”.

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