Home Cultura Macerata, il cambiamento silenzioso di Ratatà Festival

Macerata, il cambiamento silenzioso di Ratatà Festival

Macerata, il cambiamento silenzioso di Ratatà Festival
87
0

Dal 12 al 14 aprile a Macerata torna con una nuova veste Ratatà Festival, il festival di fumetto, illustrazione ed editoria indipendente che fin dal suo esordio nel 2014 si è subito confermato un appuntamento innovativo per la città, sostenuto dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata.

Il programma è stato illustrato da Lisa Gelli e Nicola Alessadrini, rispettivamente presidentessa e vice presidente dell’associazione Ratatà, alla presenza del sindaco Romano Carancini e dell’assessora alla Cultura Stefania Monteverde.

Al sesto anno, l’edizione 2019 del Ratatà Festival si intitola MUTA!, nell’accezione di cambiamento silenzioso, come inteso dal collettivo di artisti e illustratori che organizza la manifestazione: “In un momento socio politico di profonda riflessione sull’identità personale, nazionale e culturale, il Ratatà festival vuole porre l’accento sulla mutazione identitaria silenziosa, su quei processi del tutto naturali che, al di fuori dei grandi e urlati processi mass-mediatici, avvengono dall’incontro dialogico, dal contatto rispettoso, dalla reciproca contaminazione fra persone, popoli, idee, e che da sempre fa parte dell’evoluzione dell’umanità. Questo, come sempre si è fatto, tramite una doppia azione, sia interna ed insita nei nostri processi creativi, sia esternamente tramite l’accurata selezione dei progetti proposti”.

L’edizione 2019 di Ratatà avrà una forma diversa rispetto agli anni passati, sviluppandosi in tre macro eventi distribuiti nell’arco di tutto l’anno, da aprile a dicembre, più una serie di eventi minori che metteranno in luce progetti di rilevanza nazionale ed internazionale che stanno nascendo nel nostro territorio e che in un modo o nell’altro sono legate agli autori che nel tempo hanno gravitato attorno al festival, come testimonianza del profondo lavoro che Ratatà ha portato avanti negli anni di produzione culturale.

Con il primo appuntamento dal 12 al 14 aprile, inizia un percorso con l’obiettivo di preparare il pubblico all’edizione del festival 2020, “L’anno del topo”, dove sono previste esposizioni di disegno contemporaneo e non, una mostra mercato ancora più ricca, workshop e concerti con artisti di richiamo nazionale e internazionale.

Le mostre saranno fruibili fino al 25 aprile, dalle 16 alle 20, il mercoledì anche al mattino, chiuso il lunedì.

I PROTAGONISTI

Flávia Bomfim

Artista visiva, psicologa e ricercatrice di ricami nel mondo.

Organizza a Salvador / Bahia il Festival di illustrazione e letteratura ampliata Expandido e fiere e pubblicazioni indipendenti; promuovere esempi di discussione sulla letteratura illustrata, produzione indipendente e commercializzazione di arti grafiche.

Ha fondato la casa editrice Movimento Continuo che è un editore ma anche una serie di azioni educative attraverso l’arte.

Sviluppa il progetto narrativo ricamato “Bordar os Sonhos” con gruppi di donne provenienti da distretti periferici in Brasile. Sviluppa anche il progetto RiVOLTI e del progetto “O Rosto é um Mapa” (La Faccia è una Mappa), piattaforma di riflessioni sul viso come superficie di lettura e transito.

Monica Monachesi

Si occupa da oltre vent’anni di illustrazione, le interessa il mondo del libro illustrato come ambito di libertà, come luogo privilegiato di esperienze estetiche ed etiche, come spazio per la crescita dell’individuo.

È stata curatore della mostra internazionale di illustrazione Le immagini della fantasia (1998 -2017). Per Franco Cosimo Panini Ragazzi è art director della collana dedicata alle Fiabe dal Mondo ed è autrice di Le Meravigliose favole di Antonio Canova nella collana PIPPO di Topipittori (Premio Andersen Miglior progetto di divulgazione alla collana) e per la stessa collana ha coordinato Per Gioco, l’arte di divertirsi.

Assieme ad Else cura la serie dei Memory serigrafici (Memory cileno e Yōkai, memory giapponese) ed è ideatrice del progetto internazionale RiVOLTI – fotografia illustrazione e arte tessile. Come designer ha progettato giocattoli per Sevi e realizzato allestimenti scenografici. Scrive per riviste e blog specializzati e ama dedicarsi a workshop per bambini e a progetti di formazione. Partecipa come giurato a concorsi italiani e internazionali (Tapirulan – Cremona; La Tribù dei lettori – Roma; Oltre, Disegni Diversi – Fano; Catalogo Iberoamericano – FIL Guadalajara, Messico; BIISA – Amarante Portogallo) coordinando incontri e tavole rotonde ad essi collegati.

Barbara Rigon

Fotografa italiana specializzata in musica, teatro, ritratti ed eventi. Con cuore, mente e obiettivi, divisa tra Verona e il Salento, il suo occhio curioso è sempre pronto a catturare ogni dettaglio della musica, del teatro e della cultura che merita di essere immortalato. La voglia di scoprire e di lasciarsi sorprendere la spingono a curiosare verso sguardi, luoghi e oggetti senza tempo, per trovare storie singolari da raccontare.

Jhon Montoya

Nato a Pereira Colombia, residente in Italia dal 2001, Diplomato in Violino nel Conservatorio Steffani, di Castelfranco Veneto, lavora a Fabrica dal 2010, ha suonato nei più importanti teatri della Regione.

Con Fabrica ha realizzato i suoi primi lavori, El Viale e Mohs, collaborando con artisti di grande talento, attualmente è un collaboratore attivo del Venice Music Project e ha partecipato con la Filarmonia Veneta diretta dal M°Tandun alla inaugurazione del Padiglione della Cina per la Biennale d’arte di quest’anno, il suo Ultimo album IWA è prodotto dalla White Forest Records.

(87)

LEAVE YOUR COMMENT