Il racconto di Francesco Guccini a Lunaria
Finale straordinario per Lunaria con un pubblico traboccante in ogni via e vicolo adiacente alla grande piazza Leopardi di Recanati. Francesco Guccini dal suggestivo palcoscenico della celebre rassegna estiva di Musicultura, incanta e rapisce i presenti con i suoi racconti ricchi di poesia e di graffiante ironia, percorrendo l’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri attraverso i suoi miti, le sue origini, le sue ispirazioni. Un percorso intenso nella parola e nella musica condotto brillantemente da Massimo Cirri (nella foto del titolo con Guccini) voce storica di Radio Popolare e Caterpillar Radio 2.
Il viaggio nell’anima e nel cuore di Guccini nella città della poesia parte proprio con Leopardi. “Qualcosa di Leopardi in alcune delle mie canzoni c’è, … ovviamente un’eco – ha detto il Maestrone di Pavana – non scherziamo, è come paragonare una vespa a una Rolls-Royce… Sono stato un affezionato lettore di Leopardi, una curiosità? Ricordo bene la sua data di morte il 14 giugno anche perché in quel giorno è nato Che Guevara e … sono nato anche io.” E si prosegue nel sentimento dello scorrere del tempo e delle cose: “Da grande avrei voluto fare lo scrittore, poi per vari motivi, ho preso in mano la chitarra, mi sono messo a scrivere canzoni per Equipe 84, Nomadi poi ho iniziato a cantarle io… Ma ho sempre conservato dentro di me l’idea di fare lo scrittore e nell’89 ho pubblicato il mio primo romanzo Cròniche Epafàniche. Poi l’incontro con Loriano Machiavelli, ho iniziato a scrivere gialli, ne abbiamo già pubblicati sette e ne stiamo scrivendo un altro. Mi piace raccontare storie, scrivere canzoni o scrivere libri per me è la stessa cosa, cambia solo il metodo, per le canzoni uso un foglio di carta e una penna, per i libri utilizzo il computer, è più pratico…”
Tra i record di velocità nella scrittura delle sue celebri canzoni spicca La Locomotiva “l’ho scritta in venti minuti, mentre stendevo il testo prendevo appunti a margine del foglio per le strofe successive che avevo in mente. Ho sempre avuto un’idea di partenza ben chiara sull’ argomento di cui volevo parlare.”
Tra i miei punti di riferimento iniziali, i francesi Jacques Brel, Georges Brassens, poi Bob Dylan, prima ancora anche degli italiani che non erano diventati molto famosi come … Fausto Amodei e poi Italo Calvino, anche Pasolini ha scritto testi per canzoni, ho ascoltato molte cose e poi ho cominciato a muovermi con i miei mezzi.”
Il viaggio nel mondo Gucciniano prosegue con le amicizie e i rapporti con gli altri cantautori: “Ho conosciuto bene Claudio Lolli, Vecchioni, fugacemente Fabrizio De Andre e De Gregori, con Lucio Dalla ci vedevamo spesso a Bologna anche se non siamo stati mai amici, eravamo molto diversi come carattere, lui era proprio un cittadino fino al midollo io un montanaro… Con Giorgio Gaber ho avuto un ottimo rapporto facevamo lunghe discussioni, ora frequento Zucchero che fa un genere molto diverso dal mio ma è un bel emiliano e fa un ottimo vino… a casa sua si mangia solo quello che produce lui internamente, io coltivo solo un orto…faccio il direttore “Ortistico”!”
Tra i grandi applausi del pubblico emozionato Guccini lascia il palcoscenico a Lo Stato Sociale, la giovane band bolognese, che ha omaggiato il grande cantautore con Quattro stracci e Paola Turci che con la sua emozionante voce ha regalato una versione da brivido di Avvelenata.
“Non è facile cantare Guccini avendolo alle spalle…” ha detto sorridendo la cantautrice mentre intonava le prime note con la sua chitarra. E’ stata poi la volta dei Musici, la storica band che ha accompagnato Francesco in quarant’anni di carriera formata da: Juan Carlos “Flaco” Biondini voce e chitarra, Vince Tempera piano e tastiere, Antonio Marangolo sax e percussioni, Pierluigi Mingotti al basso, Ivano Zanotti alla batteria.
Un concerto indimenticabile che ha esaltato la grande bravura e maestria dei Musici nell’esecuzioni delle più belle canzoni di Guccini tra cui Incontro, Autogrill Osterie di fuori Porta, Asia, Il vecchio e il bambino, Cyranò e Statale 17.
Gran finale a sorpresa, ai Musici si uniscono Paola Turci e Lodo Guenzi dello Stato Sociale per la cavalcata epica de La Locomotiva, mandando in visibilio l’immenso pubblico di Lunaria. Nel bis a conclusione di una serata straordinaria l’attesissima Dio è morto.
“Anche il percorso artistico di un grande cantautore come Guccini – ha dichiarato in chiusura di Lunaria il Direttore Artistico di Musicultura Piero Cesanelli – può interessare un pubblico talmente vasto ed eterogeneo come quello di questa sera, Guccini l’ha fatto con le parole, I Musici, Paola Turci e Lo Stato Sociale con la musica annullando qualsiasi gap generazionale in un pubblico vastissimo pieno di tanti giovani oltreché della generazione che lo ama da sempre.”
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