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I premi “Inclusione 3.0” dell’Università di Macerata

I premi “Inclusione 3.0” dell’Università di Macerata
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Un incontro tra mondi, un sogno che si realizza, è il senso del premio “Inclusione 3.0” dell’Università di Macerata ricevuto da ventiquattro progetti, ideato per valorizzare associazioni e organizzazioni che quotidianamente si impegnano per rendere effettiva l’indipendenza e l’autodeterminazione delle persone con disabilità, attraverso processi di integrazione scolastica, universitaria e lavorativa.
“Si tratta di un investimento etico – ha dichiarato il rettore Francesco Adornato -. L’Università è un luogo di formazione e di partecipazione democratica per eccellenza deve dare a tutti le stesse opportunità. Per questo abbiamo fatto dell’inclusione una prospettiva integrata del nostro agire quotidiano. Vogliamo crescere insieme perché le differenze ci fanno crescere”.
Come ha spiegato Catia Giaconi, responsabile di Ateneo per “Inclusione 3.0”, i premiati sono stati scelti da un comitato scientifico, sottolineando lo stretto legame tra scienze ed etica, così come Roberta Caldin, presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale. “Il riconoscimento di oggi non è solo un evento celebrativo, ma l’individuazione di realtà che vorremmo fare nostre in un ambito di responsabilità e impegno sociale, culturale e politico”.
PREMI SPECIALI A CINEMA E TV
Due sono stati i premi speciali. Uno è stato assegnato al docu-reality di Rai2 “O anche no”, condotto da Paola Severini Melograni e diretto da Davide Frasnelli, per l’elevato impegno sociale nella sfida ai pregiudizi sulla disabilità. “Sono venuta, oltre che per il premio, anche per conoscere queste realtà e poterle raccontare in tv e in radio”, ha detto la giornalista per poi incitare: “Ho bisogno del vostro aiuto per spingere la Rai a collocare questo programma, che ci richiedono anche all’estero, in uno spazio audience migliore di quello attuale alle 9. Per sostenerci, scrivete a oanchenoi@rai.it”.
Il secondo premio speciale è andato al film “Fuori Centro” di Sandro Fabiani, interamente girato nelle Marche con protagonisti i ragazzi del centro socio-educativo L’Aquilone di San Filippo sul Cesano.
I PROGETTI MACERATESI
Tra le realtà della provincia macerata, sono stati premiati “Tuttoincluso”, la nuova sfida di Anffas che ha permesso a cinque ragazzi con disabilità intellettiva di gestire l’attività di un negozio, e il progetto di “Teatro Sociale” della Comunità San Claudio di Corridonia, un laboratorio teatrale in grado di favorire la partecipazione di persone con problematiche psichiatriche, perché, come è stato detto citando Augusto Boal, “Tutti possono fare teatro, anche gli attori”. C’è un po’ di Macerata e di Tolentino anche nel progetto “Alba”, una carrozzina a guida autonoma per lo spostamento del paziente presentata al San Camillo di Torino e finanziata, tra gli altri, dal family office di Franco Moschini.
A livello regionale, sono stati selezionati “BodyFly special needs” di Pesaro, l’associazione sportiva dilettantistica “Liberi nel Vento” di Porto San Giorgio, “Una parte del mondo-Virtus Buonconvento” di Fermo, il “Museo Omero” di Ancona, “Frolla” di Osimo, “Storie straordinarie al femminile” dell’associazione Agfh Fano e dell’Università di Urbino, un progetto che mira a rendere protagoniste visibili le donne in vari ruoli.
Gli altri progetti premiati: “Chivasso Rugby onlus” di Torino; la “Compagnia Simona Bucci” di Firenze, Associazione “Fuori Posto. Festival di Teatri al Limite” di Roma, “Museo Facile. Sistema Integrato di comunicazione e accessibilità culturale” dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale; progetto di Community Museum “COSMOpoLIS” di Roma; “Cost-Ludi” per far sperimentare anche ai bambini con disabilità il gioco per il piacere del gioco, a cura dell’Università di Bergamo; “Ceralacca – Centro di Documentazione per l’inclusione” di Aipd e Università di Perugia; l’associazione Cbm Italia con il progetto “CoRSU”, per un nuovo reparto di terapia intensiva per la cura della sepsi in Uganda; “I-Can: Independence, capabilities, Autonomy, Inclusion”, centro per la vita indipendente per le persone con disabilità nella striscia di Gaza, promosso da EducAid; “Il filo dalla torre”, Roma, con il progetto “Siamo nonni blu. Nonni e nipoti con autismo”.
Tra le realtà internazionali, sono state premiate il “Centro Lida”, dell’Università Statale di San Paolo, Brasile e l’Università dell’Arizona con un progetto sulle tecnologie di apprendimento e un altro dedicato allo sport.

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