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Guido Bertolaso a Civitanova Marche per l’ospedale Covid

Guido Bertolaso a Civitanova Marche per l’ospedale Covid
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Guido Bertolaso a Civitanova Marche ha effettuato ieri pomeriggio un sopralluogo nell’area della Fiera, dove sono partiti i lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera riservata ai malati Covid.

Con l’ex capo della Protezione Civile erano presenti il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, l’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, il sindaco Fabrizio Ciarapica, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e il consigliere regionale Francesco Micucci.

Bertolaso, consulente della Regione Marche per questo progetto, ha fatto il punto sulla riconversione della Fiera in un ospedale per la terapia intensiva da 90 posti letto. I lavori dovrebbero essere completati in due settimane.

“Il centro realizzato nella Fiera di Milano e questo di Civitanova Marche tra alcuni mesi verranno visitati dalle istituzioni di tutto il mondo per capire come si organizza una struttura per la lotta al Covid-19 – ha detto Guido Bertolaso –. A questo progetto apportiamo alcune modifiche sulla scorta dell’esperienza di Milano e del mio essere stato anche paziente, dato che sono stato contagiato dal virus. Questa, come quella di Milano, sarà una struttura talmente innovativa che adesso qualcuno fa fatica ad apprezzare e quindi è soggetta a facili critiche, ma che verranno smontate dal tempo”.

“Il coronavirus è un nemico più pericoloso dei terroristi che hanno abbattuto le Torri Gemelle – ha continuato Bertolaso –. Occorre restare a casa, perché l’emergenza non è finita. Da Milano sono andato prima a Roma e poi sono venuto qui a Civitanova e per strada ho visto macchine come se non ci fossero limitazioni. Bisogna tenere duro”.

guido bertolaso

“Il progetto – ha affermato il presidente Luca Ceriscioli – servirà a realizzare un polo ospedaliero per malati Covid. E’ un fatto importante per la Regione Marche, perché servirà a far respirare gli ospedali per l’attività ordinaria. C’è un grande bisogno di tornare a dare una risposta a tutti i malati. Per un paio di mesi è stata sospesa tutta l’attività programmata, mantenendo solo gli interventi urgenti. Tutti gli ospedali vorrebbero tornare domani mattina a svolgere la propria attività. Il piano che cominceremo da lunedì sarà proprio in questa direzione e la parte sanitaria attende questa realizzazione perché arriverà un momento in cui sarà importante poter liberare fino all’ultimo ospedale e ci si immagina una gestione lunga. Alcuni credono che da qui a poco sparirà il problema. La convinzione di molti invece è che la guardia vada tenuta alta a lungo e che avere nel sistema regionale un ospedale che si occupi esclusivamente di questo permetterà di tenere tutti gli altri puliti. Rispetto alle strutture tradizionali, questo ospedale ha una capacità di gestione molto più efficiente. Gli ospedali tradizionali nascono per scopi molto diversi: per gestioni più piccole, legate all’attività ordinaria. Quindi la funzione di questa struttura è duplice: permette nell’immediato questo svuotamento della parte Covid degli ospedali, ma dà una garanzia al nostro sistema regionale che se dovesse esserci un ritorno o una recrudescenza, potremo contare su una struttura come questa, con una funzione che nessun’altra è in grado di assolvere”.

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