Domenica 5 ottobre alle ore 16, la Diocesi di Macerata aprirà l’Anno Pastorale 2025-26 presso la Domus San Giuliano.
L’appuntamento è stato presentato in conferenza stampa dal vescovo di Macerata mons. Nazzareno Marconi, assistito dal segretario generale della Curia Don Gianluca Merlini e dal portavoce diocesano Andrea Mozzoni.
Tanti i temi toccati dal vescovo durante l’incontro con la stampa e che saranno al centro del periodo pastorale.
Innanzitutto, a partire dall’Anno Giubilare, contraddistinto da «veri e propri segni di speranza» e da un «testimone di speranza fino alla fine» come papa Francesco.
«A questi segni – ha spiegato mons. Marconi – si aggiungono il Conclave e l’elezione del nuovo Pontefice; la grande partecipazione al Giubileo dei giovani e dei ragazzi; il Sinodo e il protagonismo dei laici, con l’Assemblea Ecclesiale conclusiva che si svolgerà a ottobre a Roma e che porterà all’approvazione del Documento del Cammino Sinodale Italiano. Così come l’azione sempre più concorde delle chiese marchigiane, riscontrabile anche nelle mostre realizzate nei musei diocesani sulla Natività di Maria, quella in via di conclusione su Matisse grazie ai Musei Vaticani (a Palazzo Ricci fino al 28 settembre) e nella Peregrinatio Mariae (inizio previsto il 3 ottobre)».
Esempi, continua il vescovo, di come «la speranza in Dio e nell’umanità buona che non si arrende alle grandi difficoltà attuali sia davvero preziosa» di fronte al perdurare delle guerre e delle crisi internazionali, amplificate dalla «crisi della politica “ragionata e ragionevole”» e che comporta una «crescita della violenza nelle relazioni personali».
Il nuovo Anno Pastorale porterà sul territorio la ridefinizione delle Unità Pastorali da 20 a 18, così da renderle ancora più omogenee, continuando a puntare su «una integrazione e interazione più forte».
I nomi «guardano alla realtà civile», per mons. Marconi: Macerata centro, Macerata ovest, Macerata est, Macerata sud, Abbadia di Fiastra, Pollenza, Tolentino est, Tolentino centro, Recanati centro, Recanati est, Porto Recanati, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Cingoli Est, Cingoli Centro, Treia, Appignano.
Obiettivo della Diocesi sarà poi quello di dare più importanza ai Consigli che rappresentano i fedeli dei vari territori: si rafforza così la costituzione seria e saggia dei Consigli Pastorali di Unità Pastorale, con i loro Segretari (laici o laiche) che formano il Consiglio Pastorale Diocesano.
Tre saranno quindi i Consigli diocesani legati alle Unità Pastorali: Consiglio Presbiterale, Consiglio Pastorale, Consulta per l’economia.
«Dovremo completare il cammino di discernimento e formazione in vista del conferimento del Ministero del Lettorato e dell’Accolitato a uomini e donne della nostra Diocesi – ha aggiunto ancora il vescovo di Macerata –, entro questo anno ogni Unità Pastorale sarà perciò chiamata a riconoscere, tra quanti già vivono e spesso da tanti anni un Ministero di fatto del Lettorato e dell’Accolitato, le persone che accettando come vocazione questa proposta di Chiesa, saranno disponibili a viverla in forma stabile e istituita».
Durante la conferenza stampa spazio anche a una considerazione di carattere generale sulle prossime elezioni regionali, con un richiamo alla responsabilità della partecipazione al voto.
L’astensionismo, pur rispettabile, favorirebbe, secondo le parole del vescovo Marconi, il consolidamento di piccoli gruppi di potere: «L’articolo 48 della Costituzione è un pilastro della nostra vita civile. L’invito è perciò a scegliere tra le coalizioni, tra i partiti e infine tra i candidati chi sentiamo possa rappresentarci, altrimenti credo che “l’urlo” di chi non si recherà alle urne continuerà a favorire gli interessi di pochi e a non consentire di risolvere i problemi che attanagliano la vita quotidiana delle persone».
Sul fronte della ricostruzione dopo il sisma del 2016, mons. Marconi ha ricordato come alla data odierna la Diocesi di Macerata abbia redatto e trasmesso all’USR 46 progetti esecutivi per la ricostruzione delle chiese.
«Nello scorso mese di agosto – ha ricordato il vescovo –, è stato consegnato il progetto del duomo di San Giuliano a Macerata, del quale è attualmente in corso l’istruttoria. Abbiamo attivato 13 cantieri, per due dei quali sono terminati i lavori. Tra questi, la chiesa di San Francesco e il duomo di San Catervo a Tolentino, la chiesa del Sacro Cuore e il Santuario dell’Immacolata a Macerata».
Inoltre, il prossimo 1° ottobre, alle ore 11, verranno avviati i lavori presso il complesso di Santa Maria delle Grazie a Tolentino, costituito dalla Chiesa e dalla Stazione di Posta lungo l’antica Via Lauretana.
«L’edificio – ha concluso mons. Marconi –, coerentemente con la sua storia, tornerà ad essere un luogo di accoglienza per i pellegrini. Poi nel mese di ottobre verrà riaperta al culto la chiesa dell’Immacolata a Pollenza».
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