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CONI, atleti marchigiani tornati da Rio con un oro e tre argenti

CONI, atleti marchigiani tornati da Rio con un oro e tre argenti
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L’esperienza di Rio 2016 si chiude per le Marche con quattro medaglie. Tre argenti conquistati alle Olimpiadi: quello nel fioretto femminile di Elisa di Francisca, quello nella pallanuoto femminile di Francesca Pomeri, quello nella pallavolo maschile del capitano della nazionale Emanuele Birarelli. E poi c’è l’oro di Assunta Legnante nel getto del peso alle Paralimpiadi, il secondo dopo quello vinto quattro anni fa a Londra.

Con il ritorno a casa degli atleti paralimpici termina il quadriennio che ha portato ai Giochi del 2016. Un’avventura che ha regalato emozioni, quattro medaglie e importanti successi alle Marche. A fare un bilancio complessivo, il presidente del Coni Marche, Germano Peschini, soddisfatto dei risultati degli atleti marchigiani. “Ci hanno resi orgogliosi ed hanno fatto onore a questo territorio, portandone alti i colori. A loro va il nostro grazie”, commenta Peschini.

Il ringraziamento del presidente va anche a chi non è riuscito a conquistare una medaglia, ma ha dato grande prova di sé sui campi di gara del Brasile e di ciò che lo sport marchigiano sa esprimere. A Martina Centofanti, che per un soffio non è riuscita a conquistare il podio nella ginnastica ritmica con la sua squadra delle Farfalle, arrivata quarta. A Simone Ruffini, quinto nel nuoto di fondo. A Massimo Fabbrizi, sesto nel tiro a volo. Un grazie anche a Giorgio Farroni, che pur non essendo al massimo della sua forma fisica si è comunque piazzato quinto nel ciclismo su strada alle Paralimpiadi e Ruud Koutiki, il più giovane atleta marchigiano ai Giochi paralimpici di Rio, settimo alla finale dei 100 metri.

Della grande squadra degli atleti marchigiani non vanno poi dimenticati i tecnici e i medicisottolinea Peschini tra i migliori in ambito internazionale, che, come sempre, hanno dato un contributo fondamentale al successo dei nostri campioni, e hanno tenuto alti i colori della regione”. Si parla di Giovanna Trillini, già campionessa olimpionica, allenatrice della fiorettista Di Francisca e Annalisa Coltorti, sempre del team Di Francisca. Ma anche del medico dell’Italvolley Piero Benelli e poi di Fabrizio Pasquali, arbitro di pallavolo. E ancora Gianlorenzo Blengini, allenatore della nazionale di pallavolo e Giampaolo Medei suo vice, Piero Fenati, giudice di gara del tiro a segno, Don Mario Lusek, assistente religioso della nazionale italiana, Matteo Carancini, scout man del volley e Veronica Pesaresi del Coni-delegazione Cip, Massimo Pistoni, allenatore di Assunta Legnante.

Un pensiero ed un salutoriprende Peschinivanno anche a Stefano Cerioni, coach jesino di fioretto, allenatore dell’atleta russa Inna Deriglazova, che purtroppo ha strappato l’oro in finale alla nostra Elisa Di Francisca. Conclude Peschini: “Non possiamo, dunque, che essere orgogliosi dei nostri atleti e dei nostri tecnici. Le Marche si confermano un territorio sportivo molto fertile, dove nascono e si formano grandi campioni, ma anche dove è presente una buona cultura sportiva, che si diffonde partendo dallo sport di base. È, infatti, solo avendo radici salde e forti che si può arrivare in alto.

Conclusa l’avventura di Rio, ora si apre il nuovo quadriennio olimpico. Si guarda già a Tokio 2020 dove, insieme agli altri campioni, è atteso anche Gianmarco Tamberi.

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