Home Spettacolo Civitanova Marche, al porto in scena “Io vidi Moby Dick”

Civitanova Marche, al porto in scena “Io vidi Moby Dick”

Civitanova Marche, al porto in scena “Io vidi Moby Dick”
122
0

Mercoledì 18 luglio a Civitanova Marche, ore 21.45 nell’area portuale, la Compagnia Piccola Ribalta metterà in scena “Io vidi Moby Dick”, atto unico in tre quadri scritto da Ubaldo Sagripanti, con la regia di Antonio Sterpi.

A interpretare il protagonista Ishmael ci sarà Luigi Ciucci, sul palco insieme ad Antonio Sterpi (Achab), Alessio Oppianesi (Starbuck) e Teresa Belvederesi (Mary Ann). Luigi Ciucci ha curato anche la scenografia, che avrà come sfondo un vascello di sette metri e il suggestivo contesto del porto.

La Compagnia Piccola Ribalta, proprio in questi giorni, ha ricevuto la chiamata per partecipare alla finale del Festival di Gorizia, una rassegna a premi che si svolgerà a novembre, ed è stata selezionata dalla rivista “Tracce” per un altro festival nazionale in provincia di Salerno. I due riconoscimenti sono stati accolti con entusiasmo dal gruppo civitanovese.

Lo spettacolo è patrocinato del Comune di Civitanova Marche con il supporto del Club Vela Portocivitanova ed è a ingresso libero.

In “Io vidi Moby Dick”, il Marinaio che ci parla si mette al servizio della storia che poteva arrivarci solo attraverso di lui, sa che questo è più importante della sua stessa vita e lo fa senza chiedere nulla, è il 1852. Noi ora, viviamo in un tempo, dove invece, l’importante è che ognuno sia famoso per quindici minuti, ci predisse Andy Warhol, ma è da qui che la scelta di Ishmael acquista ancora più senso. Oggi, quasi tutti sanno qualcosa di una balena bianca e di Achab, un capitano impazzito che la insegue attraversando oceani. Spazi sconfinati, grandi uomini e creature che possiamo immaginare solo grazie ad uno qualunque che invece di diventare famoso, cerca di scomparire dopo aver dato agli altri qualcosa che neanche lui stesso può comprendere, ma proprio per questo, non lascia che muoia con lui. Dobbiamo molto ad Ishmael.

Ognuno di noi porta almeno una storia e a volte basta nulla per imbarcarci sul Pequod: una passione, un amore, una malattia e si è già a largo con un volto, un odore, una luce che è lì, dentro di noi, e nello stesso tempo a oceani di distanza; navighiamo tra immagini e parole che guizzano tra il sole e l’abisso come creature del mare. Quest’opera è un ringraziamento a Ishmael, al suo coraggio silenzioso; è un invito a raccontare e ad ascoltare storie; è una dedica a chi ha incontrato gli occhi del mare.

(122)

LEAVE YOUR COMMENT