Ginesio Fest, aperta la sesta edizione con il tema “Furore”
Si è aperta ieri sera la sesta edizione del Ginesio Fest, il festival teatrale diretto da Leonardo Lidi, che fino al 25 agosto trasforma il borgo marchigiano di San Ginesio in un palcoscenico diffuso di spettacoli, incontri e performance.
Il tema scelto quest’anno, “Furore”, attraversa l’intero programma, portando in scena storie di passione, ribellione, creatività e resistenza.
Ginesio Fest si concluderà lunedì prossimo con l’evento dedicato all’eccellenza dell’arte attoriale, celebrando la consegna del prestigioso Premio San Ginesio “All’Arte dell’Attore” a due protagonisti della scena contemporanea, Mariangela Granelli e Davide Enia.
Al Chiostro Sant’Agostino si è svolta la Cerimonia di inaugurazione, condotta da Christian La Rosa, con Leonardo Lidi direttore artistico del Festival, il Sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco e l’ideatrice del festival Isabella Parrucci.
La serata è continuata con il primo appuntamento del cartellone, lo spettacolo cult “Pinocchio” firmato da Maria Grazia Cipriani per il Teatro del Carretto.
Il capolavoro di Collodi viene reinterpretato in chiave visionaria, Pinocchio diventa metafora potente della condizione umana, incarnando il furore istintivo e anarchico dell’essere umano nel suo percorso di crescita, tra ribellione, cadute e trasformazioni.
Lo spettacolo, che ha girato i principali festival europei, è una riflessione sulle dinamiche di potere e sulla forza trasformativa del racconto, pieno di furore circense, nero e divertente,
Un debutto perfetto per inaugurare Ginesio Fest, un vero manifesto per questa edizione, che trova nel burattino collodiano l’emblema del furore di sopravvivenza e della creatività istintiva.
La seconda giornata del Ginesio Fest, giovedì 21 agosto, è dedicata a due grandi nomi della scena teatrale contemporanea, in un ideale dialogo tra generazioni e poetiche: Leonardo Lidi e Licia Lanera.
I due firmano regie potenti e profondamente radicate nel presente, capaci di declinare in modi diversi il tema del “Furore” che attraversa questa edizione del festival.
Alle ore 18, all’Auditorium Sant’Agostino, va in scena l’attesissimo debutto nazionale di Katzelmacher di Rainer Werner Fassbinder, con la regia di Leonardo Lidi, direttore artistico del Ginesio Fest, per una produzione Teatro Stabile di Torino.
Lo spettacolo inaugura un dittico firmato da Lidi e interamente interpretato dalle allieve e dagli allievi del nuovo triennio della Scuola dello Stabile di Torino, composto anche da Un anno con tredici lune, in programma venerdì.
Katzelmacher – che lo stesso Fassbinder definiva un testo nato per giovani attori, “da fare con quello che si ha, con quello che si è, con quello che si conosce” – è qui il punto di partenza di un lavoro teatrale profondamente ancorato al tempo presente. Lidi raccoglie la lezione del grande autore tedesco e la trasmette a diciotto giovani interpreti, offrendo loro un primo insegnamento: il teatro come atto di creazione nel proprio tempo, antidoto alla distruzione.
Katzelmacher è il racconto lucido e spietato di una provincia immobile, che vede crollare le proprie certezze con l’arrivo di un immigrato greco, assunto nella ditta di Elisabeth, unica giovane donna realizzata e perciò temuta. Lo straniero diventa il catalizzatore di un odio cieco e diffuso, in una società incapace di domande e crescita.
“Questi due lavori, Katzelmacher – anche testo teatrale – e Un anno con tredici lune, non sono solo centrali nella poetica di Fassbinder, ma sono un racconto delle macerie della Germania postbellica. Quando si parla di guerra – e di tante guerre dobbiamo parlare oggi – bisogna ricordare che le sue conseguenze sociali e politiche si ripetono. Che teatro sia coraggio, oltre che prosa”, scrive Leonardo Lidi.
Alle ore 21.30, al Chiostro di Sant’Agostino, il festival accoglie Licia Lanera con Altri libertini, adattamento e regia dall’esplosivo romanzo d’esordio di Pier Vittorio Tondelli, pubblicato nel 1980 da Feltrinelli e subito sottoposto a sequestro per oscenità.
Lanera è la prima artista teatrale italiana ad aver ottenuto, dopo la morte dell’autore, i diritti per una messa in scena dell’opera: lo spettacolo ha debuttato nell’ottobre 2024 al Teatro Vascello per Romaeuropa Festival, e da allora ha intrapreso una tournée prestigiosa toccando palcoscenici come il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Piccinni di Bari, l’Arena del Sole di Bologna e il Teatro Rasi di Ravenna.
Licia Lanera seleziona tre racconti – Viaggio, Altri libertini e Autobahn – che si intrecciano in scena creando un’unica linea narrativa frammentaria e crudele, in cui si riflette lo sguardo disilluso di una generazione in cerca di rappresentazione.
I quattro interpreti – Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva, Roberto Magnani e Licia Lanera – attraversano questi racconti con il corpo e con la voce, incarnando i margini, la rabbia, la disgregazione, l’inadeguatezza, in un mondo che – come allora – non sembra pronto a comprenderli.
Lanera racconta una generazione, la sua e quella di Tondelli, che condivide l’urgenza di una libertà espressiva radicale, una poetica del corpo e della verità.
“Altri libertini è un romanzo che brucia. I suoi personaggi sono giovani squinternati, incompresi, rifiutati dal loro contesto sociale e politico. Lanera si appropria di queste parole e le restituisce alla scena con un linguaggio potente, abrasivo, necessario. In perfetta sintonia con il furore che abita questo festival”.
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