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Regione Marche, commemorati Paolo Borsellino e la scorta

Regione Marche, commemorati Paolo Borsellino e la scorta
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La Regione Marche ha commemorato il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta, caduti a Palermo per l’attentato terroristico e mafioso di Via Mariano D’Amelio, nel 30° Anniversario della strage.

La cerimonia si è tenuta nel il piazzale di Palazzo Leopardi dedicato proprio a  Emanuela Loi che faceva parte di quella scorta (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), insieme ai colleghi Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Si salvò solo l’agente Antonio Vullo perchè stava parcheggiando.

“È nostro dovere ricordare questi eroi e i loro famigliari che costituiscono la resistenza moderna del nostro Paese. Eroi e familiari che hanno dato dignità alla nostra Nazione”, ha sottolineato l’assessore regionale alla Sicurezza Filippo Saltamartini, nel corso della Commemorazione presenti autorità istituzionali e militari e una rappresentanza del Liceo Artistico cittadino Edgardo Mannucci.

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Filippo Saltamartini

L’istituto ha donato alla Regione un dipinto acrilico che ritrae i giudici Falcone e Borsellino secondo l’iconica foto che li immortala mentre sorridono insieme. Le loro giacche sono costituite da ritagli di giornale per trasmettere il messaggio che, per combattere l’omertà e la corruzione, è importante lasciare un segno, una testimonianza, una parola e non abbandonarsi al silenzio.

L’elaborato è stato realizzato dalle studentesse Giulia Manzotti e Gaia Contri della classe IB con la collaborazione di Claudia Cingolani (IA) e il supporto di Emily Dudnicov (IB). Il lavoro, guidato da Federica Toppan, docente di Discipline grafico pittoriche, si è sviluppato in alcune ore nell’ambito del progetto di Educazione civica.

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L’assessore Saltamartini ha portato un ricordo personale di Borsellino, conosciuto nel 1988, quando il magistrato tenne un corso per giovani ufficiali della Polizia giudiziaria. Era accompagnato dalla figlia Fiammetta.

“A un certo punto arrivò il capo della scorta di Borsellino – ha detto Saltamartini -, che gli chiese di spostarsi perché alle sue spalle aveva una finestra. Lui rispose che se volevano, potevano ucciderlo in qualsiasi momento. Non posso dimenticare lo sguardo della figlia mentre ascoltava queste parole dal padre. Quattro anni dopo Borsellino perse la vita”.

L’assessore ha concluso il suo intervento con un auspicio: “Sarebbe bello chiedere ai nostri sindaci di intitolare una via o una piazza a Borsellino e Falcone. Dobbiamo scrivere, in ogni città, i nomi di questi eroi perché questo è davvero il modo migliore per ricordare loro e per ricordare ai loro familiari che noi siamo con la legalità, con lo Stato di diritto, con lo Stato costituzionale liberale che la Resistenza, di tanti anni fa, ci ha consegnato. L’Italia è questa”.

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Borsellino e Falcone, ha evidenziato il presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Marche Dino Latini, sono “eroi del nostro tempo. Testimoni che hanno dato la vita per contrastare la mafia. Vanno ricordati non solo per la loro dedizione a combattere la criminalità, ma come testimoni dei valori di giustizia: di un potere giudiziario autonomo da tutti, ma rispettoso di tutti”.

I saluti della città di Ancona sono stati portati dal sindaco Valeria Mancinelli: “È vero, Borsellino e Falcone sono eroi del nostro tempo. I loro eccidi efferati hanno segnato un punto di svolta nel contrasto ai fenomeni devastanti della criminalità organizzata, ma non possiamo nascondere amarezza e disagio perché, a 30 anni da quelle stragi, ancora l’accertamento dei fatti non ha visto piena luce. Di verità e luce ha bisogno il Paese che rinnova il proprio impegno nella battaglia di contrasto alle mafie”.

Il dirigente scolastico del Liceo Artistico Mannucci, Francesco Maria Orsolini, ha ringraziato la Regione Marche “per questo invito a collaborare a una giornata così importante che riguarda l’esercizio della legalità e della cittadinanza. Valori che si esprimono anche attraverso l’arte e che vedono nella scuola un presidio fondamentale, affinché un Paese, il nostro Paese, non abbia più bisogno di eroi, come diceva Bertolt Brecht. Per poter far sì che questo avvenga, è importante che i cittadini, fin dalla più tenera età, abbiano chiara la cultura della legalità. E in questo settore la scuola ha un compito fondamentale da svolgere”.

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