Eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Macerata cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e tre agli arresti domiciliari, a conclusione di una complessa indagine inerente il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Scattata alle prime ore dell’alba, l’operazione “Orange” ha portato in carcere Giuseppe Capuano, 42 anni, originario di Santa Maria Capua a Vetere (CE), ma residente a Casette Verdini di Pollenza (MC), e Josè Antonio Martinez Suru, 34 anni, originario di Santo Domingo (Repubblica Dominicana) ma residente a Macerata; i tre agli arresti domiciliari sono Kamil Mikolaj Paziewski, 36 anni, di origini polacche residente a Tolentino (MC), Riccardo Burgioni, maceratese di 20 anni, e Emanuele De Caro, 21 anni, originario di Mistretta (ME) residente a Morrovalle (MC).
Nel corso degli arresti sono state eseguite anche 11 perquisizioni locali, di cui 3 nelle province di Verona e Caserta, con il rinvenimento e sequestro di 830 semi di marijuana, 20 grammi di hashish, 8 grammi di marijuana, 7 grammi di cocaina, nove cellulari e altro materiale utile alle indagini. Con l’operazione di oggi, è stato colpito un gruppo operante su tutto il territorio maceratese, specializzato nello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, con ramificazioni in Veneto.
Agli arrestati si aggiungono altri cinque indagati, di cui due residenti a Verona. L’indagine, che è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e dal Sostituto Claudio Rastrelli, ha preso le mosse nell’anno 2015, in seguito alle informazioni apprese dai finanzieri durante un controllo nei confronti di un assuntore residente a Pollenza al quale avevano sequestrato circa 80 grammi di marijuana, del tipo “AMNÈSIA”. Lo sviluppo investigativo ha poi portato le fiamme gialle, nel febbraio di quest’anno, all’arresto di Giuseppe Capuano fermato all’uscita del casello autostradale di Civitanova Marche, trovato in possesso di 1,2 chilogrammi di marijuana abilmente occultati in due pacchi e scoperti con l’aiuto del cane antidroga Uro.
Attraverso l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e appostamenti, si è riusciti a ricostruire compiutamente i canali di approvvigionamento e la fitta rete di spaccio degli stupefacenti messa in piedi da Capuano e Martinez, principali componenti del gruppo in questione, che ora si trovano nel carcere di Camerino a disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari.
Per gli altri tre soggetti, avendo avuto nella vicenda un ruolo di gregari, ovvero pusher alle dipendenze del Cauano, il G.I.P. del Tribunale di Macerata Enrico Pannaggi ha ritenuto adeguata la misura degli arresti domiciliari.
Ingente il giro d’affari messo in piedi: si stima, infatti, in oltre 1 Kg. a settimana lo stupefacente spacciato. Basti pensare che in un’intercettazione telefonica con uno dei suoi complici il Capuano lamenta il mancato guadagno di 8.000 euro settimanali, dovuto al ritardo di una consegna di droga verosimilmente legato ai controlli antiterroristici alle frontiere. La lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti costituisce obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, con cui si mira soprattutto alla salvaguardia della vita umana.
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