Strutture murarie e vasche sono emerse nel cantiere della biblioteca Mozzi Borgetti. La scoperta è stata fatta durante gli scavi per le fondazioni e la sistemazione del piano terra della palazzina ex terme, interessata da lavori di ristrutturazione, che hanno portato alla luce strutture murarie sparse, vasche e canaline di collegamento tra le vasche.
Si sta valutando l’entità di quanto riaffiorato e si è in attesa delle decisioni della Sovrintendenza in merito, ma si pensa possa trattarsi di strutture relativamente recenti (fine ‘800) collegate all’antica destinazione termale della palazzina come vasche di accumulo e riscaldamento dell’acqua, nonché canaline per distribuire l’acqua nei vari impianti.
Altra ipotesi è quella per cui potrebbero essere attrezzature funzionali agli orti che erano situati in quella zona precedentemente alla realizzazione del fabbricato, ultima porzione di verde dell’antico complesso dei Gesuiti.

I lavori alle fondamenta sono iniziati poche settimane fa sotto la supervisione delle sovrintendenze Archeologica e ai Beni Culturali e sono stati eseguiti con l’assistenza di una ditta specializzata in archeologia la “Archeolab”, incaricata dal Comune. Durante gli scavi, numerosi sono stati i sopralluoghi della Sovrintendenza a mano a mano che emergevano i reperti, l’ultimo scavo è avvenuto la settimana scorsa.
L’edificio ex terme oggetto del rinvenimento, da quanto risulta da fonti e stampa dell’epoca, era di proprietà dell’ingegner Biagio Micozzi Ferri, che lo progettò e realizzò insieme ai figli. La struttura polifunzionale, inaugurata nel 1925, era un moderno impianto a disposizione delle esigenze della città e dei viaggiatori come albergo diurno, deposito bagagli e servizi di toletta. ”Terme, Cinema, Teatro, Caffè, Ristorante, Albergo, Skating, Bagni, Lavanderia e Stireria” si leggeva sulla carta intestata della struttura, come risulta dalle fonti della biblioteca Mozzi Borgetti. Tanti erano i servizi erogati da questa attività imprenditoriale maceratese dei primi novecento.
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