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Macerata, “Guardami negli occhi” contro la violenza sulle donne

Macerata, “Guardami negli occhi” contro la violenza sulle donne
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A Macerata, nell’aula magna dell’ITE “Gentili”, si è tenuto un incontro per le scuole superiori del progetto “Guardami negli occhi” contro la violenza sulle donne, promosso dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Macerata, in collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale 15.

L’incontro continua un lavoro già avviato sull’educazione al rispetto, al dialogo e alla consapevolezza sin dai banchi di scuola, dove il confronto è un passo fondamentale per prevenire ogni forma di violenza e promuovere una cultura della parità.

Nell’aula magna messa a disposizione dalla Dirigente scolastica Alessandra Gattari, sono intervenuti il vice sindaco di Macerata e Assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro, il Vice Prefetto Vicario Emanuele D’Amico, il Primo Dirigente della Polizia di Stato Patrizia Peroni, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Raffaele Ruocco, la direttrice formativa Daniela Zepponi ed Elisa Giusti del Centro Antiviolenza di Macerata.Macerata

Importante per il progetto e l’iniziativa è il contributo del Centro Antiviolenza di Macerata per il suo costante impegno accanto alle donne.

A completare l’incontro, anche un approfondimento culturale sulle figure femminili dell’opera lirica “Rigoletto” a cura dell’attore e regista Michele Pirani, per dire no alla violenza anche attraverso la bellezza e l’arte.

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Francesca D’Alessandro

Il vice sindaco Francesca D’Alessandro ha portato i saluti del sindaco Sandro Parcaroli e ha sottolineato l’opportunità di questi incontri, insieme all’Ambito Territoriale Sociale 15, per continuare a lavorare sull’educazione al rispetto e alla parità fin dai banchi di scuola.

Parlare con i ragazzi, ascoltarli, costruire insieme una cultura del dialogo e della consapevolezza significa prevenire la violenza prima che nasca.

Daniela Zepponi ha spiegato le finalità del progetto, a cui hanno partecipato 450 studenti di 10 istituti superiori, fornendo formazioni teoriche e anche digitali negli incontri con le esperte del Centro Antiviolenza.

Il Vice Prefetto Vicario Emanuele D’Amico, riflettendo sulla sua esperienza personale e istituzionale, ha detto che il problema sono gli uomini. Con sensibilità ha raccontato aneddoti, invitando poi gli studenti a un esperimento di coscienza: pensare a quando si è mancato di rispetto a una donna, forse la prossima volta non si rifarebbe.

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Patrizia Peroni ed Elisa Giusti

Patrizia Peroni per la Polizia di Stato, che da anni promuove campagne di sensibilizzazione come “Questo non è amore”, un cambiamento culturale è indispensabile a raggiungere lo scopo di diminuire le vittime e aumentare le denunce.

Poi ha illustrato quali sono gli strumenti di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, partendo dalla segnalazione sino a giungere alla denuncia, passando per la possibilità di chiedere un ammonimento del Questore.

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Questa misura di prevenzione, prerogativa della Questura, può essere richiesta anche dai minori non solo per i reati di stalking, ma anche per episodi di bullismo, cyberbullismo e revenge porn.

La dirigente della Polizia di Stato ha ribadito l’importanza di segnalare alle forze dell’ordine e ai centri antiviolenza ogni atto, ma anche per essere d’aiuto a chi è in difficoltà nel riconoscere i primi segnali di violenza. Informando si può intervenire e quindi proteggere.

Elisa Giusti ha illustrato l’opera e la funzione del Centro Antiviolenza, spiegando che quotidianamente vengono affrontate violenze psicologiche, fisiche e molestie, a causa di una cultura profondamente maschilista.

Si vive in un periodo di post patriarcato, ha continuato Giusti, ma nessuno vent’anni fa aveva l’opportunità di ascoltare questo tipo di incontri, dove si parla di una violenza di genere che è purtroppo strutturale.

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