Ginesio Fest, da Fassbinder alla danza per riflettere su “Furore”
La terza giornata del Ginesio Fest, venerdì 22 agosto, oltre al teatro è dedicata alla danza e alla letteratura.
Ogni appuntamento è un dialogo costante con il tema di questa edizione, “Furore”, in un percorso che porta il pubblico a riflettere sulle contraddizioni del presente, sulle tensioni sociali e sulle emozioni profonde dell’animo umano.
Il pomeriggio al festival di San Ginesio si apre alle 16, presso la libreria “Tra le righe”, con la presentazione del libro Neurolocig parK alla presenza dell’autore Lorenzo Bartoli. Sarà un’occasione per esplorare nuove forme di narrazione e contaminazioni tra letteratura e sperimentazione.
Alle 18, l’Auditorium Sant’Agostino ospiterà il debutto nazionale di Un anno con tredici lune, il secondo capitolo della trilogia teatrale di Leonardo Lidi dedicata a Rainer Werner Fassbinder.
Lo spettacolo, prodotto da Teatro Stabile di Torino, affronta con grande intensità la storia di Elvira Weishaupt, un ex macellaio che si sottopone a un cambio di sesso per amore.
Dopo la relazione fallita, Elvira si interroga sul senso della propria esistenza, in un viaggio drammatico e onirico che esplora i temi dell’amore, del dolore e della ricerca di identità in un mondo in bilico.
Leonardo Lidi si ispira apertamente a Fassbinder, citando le sue parole: «A dire il vero, questo avrebbe voluto essere un dramma su personaggi più anziani. Ma dovevo allestirlo all’antiteater. Ed eravamo tutti giovani».
Con questa riflessione Lidi sottolinea la forza del fare teatro nel proprio tempo, con i propri attori e le contraddizioni del presente, senza illusioni di altrove, ma lavorando sul concreto.
Un anno con tredici lune – adattamento di Francesco Halupka – è una pièce che si muove fra realtà e finzione, mettendo a nudo l’intima verità di una giovane donna in bilico tra la morte e l’amore, un mélo senza tempo dove la fragilità umana si fa racconto universale.
Il cast è composto da nove giovani attori tra cui Tommaso Rocco Arquilla, Angelica Beccari e Enrica Daniele, diretti con maestria da Lidi e supportati dall’aiuto regia di Riccardo Micheletti.
La serata propone alle 21.30, nel suggestivo Chiostro di Sant’Agostino, Stuporosa, lo spettacolo vincitore del Premio Ubu 2024 come miglior spettacolo di danza, creato e diretto dal coreografo Francesco Marilungo.
Coprodotto da Körper e Fabbrica Europa, Stuporosa è un’intensa esplorazione del “stupore” come esperienza fisica e psicologica, interpretata da cinque danzatrici (Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera Di Lecce – con Martina Di Prato in cast a rotazione).
Attraverso corpi frammentati che cercano forme arcaiche e rituali, lo spettacolo si muove su un confine delicato tra controllo e abbandono. La musica e il vocal coaching di Vera Di Lecce creano un’atmosfera sonora potente, in cui il pianto delle performer assume sfumature molteplici: trattenuto, soffiocato, canto, speranza e lamento funebre salentino.
Stuporosa rievoca le immagini archetipiche del patire umano, tramandate nel tempo attraverso riti funebri e culture diverse, in un invito a riflettere sul lutto e sulla necessità di riti comunitari per affrontare crisi individuali e collettive.
Info: www.ginesiofest.it.
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